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TOPIC: Calendario dell'Avvento 2012

Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13649

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13650

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13651

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LA NASCITA DI GESU' NEI VANGELI CANONICI

LA NASCITA DI GESU' NEL VANGELO DI S.MATTEO

Vangelo secondo S.Matteo

Cap. 1
1 Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo.
2 Abramo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli;
3 Giuda generò Fares e Zara, da Tamar; Fares generò Esròm; Esròm generò Aram;
4 Aram generò Aminadàb; Aminadàb generò Naassòn; Naassòn generò Salmòn;
5 Salmòn generò Booz, da Racab; Booz generò Obed, da Rut; Obed generò Iesse;
6 Iesse generò il re Davide.
7 Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abìa; Abìa generò Asàf;
8 Asàf generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Ozia;
9 Ozia generò Ioatàm; Ioatàm generò Acaz; Acaz generò Ezechìa;
10 Ezechìa generò Manasse; Manasse generò Amos; Amos generò Giosìa;
11 Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia.
12 Dopo la deportazione in Babilonia: Ieconìa generò Salatièl; Salatièl generò Zorobabèle;
13 Zorobabèle generò Abiùd; Abiùd generò Elìacim; Elìacim generò Azor;
14 Azor generò Sadoc; Sadoc generò Achim; Achim generò Eliùd;
15 Eliùd generò Eleàzar; Eleàzar generò Mattàn; Mattàn generò Giacobbe;
16 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale nacque Gesù, che è chiamato Cristo.
17 Il numero complessivo delle generazioni da Abramo a Davide è di quattordici generazioni; da Davide alla deportazione in
Babilonia di quattordici generazioni; dalla deportazione in Babilonia fino al Cristo ancora di quattordici generazioni.
18 La nascita di Gesù avvenne in questo modo: sua madre Maria si era fidanzata con Giuseppe; ma prima che essi iniziassero a
vivere insieme, si trovò che lei aveva concepito per opera dello Spirito Santo.
19 Il suo sposo Giuseppe, che era giusto e non voleva esporla al pubblico ludibrio, decise di rimandarla in segreto.
20 Ora, quando aveva già preso una tale risoluzione, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno per dirgli: «Giuseppe,
figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa: ciò che in lei è stato concepito è opera dello Spirito Santo.
21 Darà alla luce un figlio, e tu lo chiamerai Gesù; egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
22 Tutto ciò è accaduto affinché si adempisse quanto fu annunciato dal Signore per mezzo del profeta che dice:
23 Ecco: la vergine concepirà e darà alla luce un figlio che sarà chiamato Emmanuele,
24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa;
25 ma non si accostò a lei, fino alla nascita del figlio; e gli pose nome Gesù.

Cap. 2
1 Dopo che Gesù nacque a Betlemme in Giudea, al tempo del re Erode, ecco giungere a Gerusalemme dall'oriente
dei Magi,
2 i quali domandavano: «Dov'è il neonato re dei Giudei? Poiché abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti ad adorarlo».
3 All'udir ciò il re Erode fu preso da spavento e con lui tutta Gerusalemme.
4 Convocò allora tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo e domandò loro: «Dove dovrà nascere il Messia?».
5 Essi gli dissero: «A Betlemme di Giudea. Infatti così è stato scritto per mezzo del profeta:
6 E tu Betlemme, terra di Giuda, non sei la più piccola fra i capoluoghi di Giuda. Da te uscirà un capo che pascerà il mio popolo,
Israele».
7 Allora Erode chiamò segretamente i Magi e chiese ad essi informazioni sul tempo esatto dell'apparizione della stella;
8 quindi li inviò a Betlemme, dicendo: «Andate e fate accurate ricerche del bambino; qualora lo troviate, fatemelo sapere, in modo
che anch'io possa andare ad adorarlo».
9 Essi, udite le raccomandazioni del re, si misero in cammino. Ed ecco: la stella che avevano visto in oriente li precedeva, finché
non andò a fermarsi sopra il luogo dove si trovava il bambino.
10 Al vedere la stella furono ripieni di straordinaria allegrezza;
11 ed entrati nella casa videro il bambino con Maria sua madre e si prostrarono davanti a lui in adorazione. Poi aprirono i loro
scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
12 Quindi, avvertiti in sogno di non passare da Erode, per un'altra via fecero ritorno al proprio paese.
13 Dopo la loro partenza, ecco che un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Su, àlzati, prendi con te il
bambino e sua madre e fuggi in Egitto e rimani lì fino a mio nuovo avviso. Erode infatti è in cerca del bambino per ucciderlo».
14 Egli si alzò, prese con sé il bambino e sua madre, nella notte, e partì per l'Egitto.
15 Lì rimase fino alla morte di Erode. Questo affinché si adempisse quanto fu annunciato dal Signore per mezzo del profeta che
dice: Dall'Egitto ho richiamato mio figlio.
16 Allora Erode, vistosi ingannato dai Magi, si adirò fortemente e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e dei dintorni, dai
due anni in giù, in considerazione del tempo preciso indicatogli dai Magi.
17 Allora si adempì quanto fu detto dal profeta Geremia:
18 Una voce s'è udita in Rama, pianto e lamento copioso; Rachele piange i suoi figli e non si vuole consolare, perché non sono più.
19 Dopo la morte di Erode, ecco che un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto
20 e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nella terra d'Israele; sono morti infatti quelli che insidiavano la
vita del bambino».
21 Egli si alzò, prese con sé il bambino e sua madre e s'incamminò verso la terra d'Israele.
22 Ma quando seppe che in Giudea regnava Archelao, successo ad Erode suo padre, ebbe paura di recarsi là. Avvertito però in
sogno, se ne andò nella regione della Galilea,
23 e giunto là, si stabilì nella città chiamata Nazaret. Ciò, affinché si adempisse il detto dei profeti: Sarà chiamato Nazoreo.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13652

Cap.1
1 liber generationis Iesu Christi filii David filii Abraham
2 Abraham genuit Isaac Isaac autem genuit Iacob Iacob autem genuit Iudam et fratres eius
3 Iudas autem genuit Phares et Zara de Thamar Phares autem genuit Esrom Esrom autem genuit Aram
4 Aram autem genuit Aminadab Aminadab autem genuit Naasson Naasson autem genuit Salmon
5 Salmon autem genuit Booz de Rachab Booz autem genuit Obed ex Ruth Obed autem genuit Iesse Iesse autem genuit David
regem
6 David autem rex genuit Salomonem ex ea quae fuit Uriae
7 Salomon autem genuit Roboam Roboam autem genuit Abiam Abia autem genuit Asa
8 Asa autem genuit Iosaphat Iosaphat autem genuit Ioram Ioram autem genuit Oziam
9 Ozias autem genuit Ioatham Ioatham autem genuit Achaz Achaz autem genuit Ezechiam
10 Ezechias autem genuit Manassen Manasses autem genuit Amon Amon autem genuit Iosiam
11 Iosias autem genuit Iechoniam et fratres eius in transmigratione Babylonis
12 et post transmigrationem Babylonis Iechonias genuit Salathihel Salathihel autem genuit Zorobabel
13 Zorobabel autem genuit Abiud Abiud autem genuit Eliachim Eliachim autem genuit Azor
14 Azor autem genuit Saddoc Saddoc autem genuit Achim Achim autem genuit Eliud
15 Eliud autem genuit Eleazar Eleazar autem genuit Matthan Matthan autem genuit Iacob
16 Iacob autem genuit Ioseph virum Mariae de qua natus est Iesus qui vocatur Christus
17 omnes ergo generationes ab Abraham usque ad David generationes quattuordecim et a David usque ad transmigrationem
Babylonis generationes quattuordecim et a transmigratione Babylonis usque ad Christum generationes quattuordecim
18 Christi autem generatio sic erat cum esset desponsata mater eius Maria Ioseph antequam convenirent inventa est in utero
habens de Spiritu Sancto
19 Ioseph autem vir eius cum esset iustus et nollet eam traducere voluit occulte dimittere eam
20 haec autem eo cogitante ecce angelus Domini in somnis apparuit ei dicens Ioseph fili David noli timere accipere Mariam
coniugem tuam quod enim in ea natum est de Spiritu Sancto est
21 pariet autem filium et vocabis nomen eius Iesum ipse enim salvum faciet populum suum a peccatis eorum
22 hoc autem totum factum est ut adimpleretur id quod dictum est a Domino per prophetam dicentem
23 ecce virgo in utero habebit et pariet filium et vocabunt nomen eius Emmanuhel quod est interpretatum Nobiscum Deus
24 exsurgens autem Ioseph a somno fecit sicut praecepit ei angelus Domini et accepit coniugem suam
25 et non cognoscebat eam donec peperit filium suum primogenitum et vocavit nomen eius Iesum

Cap 2:1 cum ergo natus esset Iesus in Bethleem Iudaeae in diebus Herodis regis ecce magi ab oriente venerunt
Hierosolymam
2 dicentes ubi est qui natus est rex Iudaeorum vidimus enim stellam eius in oriente et venimus adorare eum
3 audiens autem Herodes rex turbatus est et omnis Hierosolyma cum illo
4 et congregans omnes principes sacerdotum et scribas populi sciscitabatur ab eis ubi Christus nasceretur
5 at illi dixerunt ei in Bethleem Iudaeae sic enim scriptum est per prophetam
6 et tu Bethleem terra Iuda nequaquam minima es in principibus Iuda ex te enim exiet dux qui reget populum meum Israhel
7 tunc Herodes clam vocatis magis diligenter didicit ab eis tempus stellae quae apparuit eis
8 et mittens illos in Bethleem dixit ite et interrogate diligenter de puero et cum inveneritis renuntiate mihi ut et ego veniens adorem
eum
9 qui cum audissent regem abierunt et ecce stella quam viderant in oriente antecedebat eos usque dum veniens staret supra ubi
erat puer
10 videntes autem stellam gavisi sunt gaudio magno valde
11 et intrantes domum invenerunt puerum cum Maria matre eius et procidentes adoraverunt eum et apertis thesauris suis
obtulerunt ei munera aurum tus et murram
12 et responso accepto in somnis ne redirent ad Herodem per aliam viam reversi sunt in regionem suam
13 qui cum recessissent ecce angelus Domini apparuit in somnis Ioseph dicens surge et accipe puerum et matrem eius et fuge in
Aegyptum et esto ibi usque dum dicam tibi futurum est enim ut Herodes quaerat puerum ad perdendum eum
14 qui consurgens accepit puerum et matrem eius nocte et recessit in Aegyptum
15 et erat ibi usque ad obitum Herodis ut adimpleretur quod dictum est a Domino per prophetam dicentem ex Aegypto vocavi filium
meum
16 tunc Herodes videns quoniam inlusus esset a magis iratus est valde et mittens occidit omnes pueros qui erant in Bethleem et
in omnibus finibus eius a bimatu et infra secundum tempus quod exquisierat a magis
17 tunc adimpletum est quod dictum est per Hieremiam prophetam dicentem
18 vox in Rama audita est ploratus et ululatus multus Rachel plorans filios suos et noluit consolari quia non sunt
19 defuncto autem Herode ecce apparuit angelus Domini in somnis Ioseph in Aegypto
20 dicens surge et accipe puerum et matrem eius et vade in terram Israhel defuncti sunt enim qui quaerebant animam pueri
21 qui surgens accepit puerum et matrem eius et venit in terram Israhel
22 audiens autem quod Archelaus regnaret in Iudaea pro Herode patre suo timuit illo ire et admonitus in somnis secessit in partes
Galilaeae
23 et veniens habitavit in civitate quae vocatur Nazareth ut adimpleretur quod dictum est per prophetas quoniam Nazareus vocabitur
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13653

LA NASCITA DI GESU' NEL VANGELO DI S.LUCA

Vangelo secondo S.Luca

Cap 1
1 Molti hanno già cercato di mettere insieme un racconto degli avvenimenti verificatisi tra noi,
2 così come ce li hanno trasmessi coloro che fin dall'inizio furono testimoni oculari e ministri della parola.
3 Tuttavia, anch'io, dopo aver indagato accuratamente ogni cosa fin dall'origine, mi sono deciso a scrivertene con ordine, egregio
Teofilo,
4 affinché tu abbia esatta conoscenza di quelle cose intorno alle quali sei stato catechizzato.
5 Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote di nome Zaccaria, della classe di Abia, che aveva per moglie una donna
discendente da Aronne, chiamata Elisabetta.
6 Ambedue erano giusti agli occhi di Dio, osservando in modo irreprensibile tutti i comandamenti e i precetti del Signore,
7 ma non avevano figli: Elisabetta infatti era sterile e tutti e due erano di età avanzata.
8 Avvenne però che, mentre egli esercitava le sue funzioni sacerdotali davanti a Dio nel turno della sua classe,
9 gli toccò in sorte, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel santuario per offrire l'incenso.
10 Intanto tutto il popolo stava fuori in preghiera, nell'ora dell'offerta dell'incenso.
11 Gli apparve allora un angelo del Signore, stando alla destra dell'altare dell'incenso.
12 Al vederlo Zaccaria fu sconvolto e preso da timore.
13 Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata accolta: infatti tua moglie Elisabetta darà alla luce un
figlio e tu lo chiamerai Giovanni.
14 Sarà per te motivo di gioia e di esultanza, anzi saranno in molti a rallegrarsi per la sua nascita.
15 Egli infatti sarà grande agli occhi del Signore; non berrà né vino né bevande inebrianti, ma fin dal seno di sua madre sarà
riempito di Spirito Santo.
16 Ricondurrà molti figli di Israele al Signore, loro Dio.
17 Egli stesso andrà innanzi a Lui con lo spirito e la forza di Elia, per riportare i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla sapienza
dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto».
18 Ma Zaccaria disse all'angelo: «In che modo potrò conoscere questo? Io infatti sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni».
19 Gli rispose l'angelo: «Io sono Gabriele e sto davanti a Dio. Sono stato mandato a parlarti e portarti questa gioiosa notizia.
20 Ecco, tu diventerai muto e non potrai più parlare fino al giorno in cui avverranno queste cose, perché non hai creduto a ciò che ti
ho detto; ma a suo tempo tutto si realizzerà».
21 Intanto il popolo attendeva Zaccaria e si meravigliava per il fatto che egli indugiava troppo nel santuario.
22 Quando uscì non poteva parlare con loro; compresero allora che nel santuario egli aveva avuto una visione. Faceva loro dei
cenni, ma non poteva parlare.
23 Trascorso il periodo del suo servizio, se ne tornò a casa sua.
24 Dopo quei giorni sua moglie Elisabetta concepì, ma si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo:
25 «Ecco ciò che ha fatto per me il Signore in questi giorni nei quali ha volto su di me lo sguardo, per togliere la mia vergogna tra
gli uomini».
26 Al sesto mese Dio mandò l'angelo Gabriele in una città della Galilea chiamata Nàzaret,
27 ad una vergine sposa di un uomo di nome Giuseppe della casa di Davide: il nome della vergine era Maria.
28 Entrò da lei e le disse: «Salve, piena di grazia, il Signore è con te».
29 Per tali parole ella rimase turbata e si domandava che cosa significasse un tale saluto.
30 Ma l'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
31 Ecco, tu concepirai nel grembo e darai alla luce un figlio. Lo chiamerai Gesù.
32 Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre,
33 e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il suo regno non avrà mai fine».
34 Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo?».
35 L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo scenderà sopra di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra; perciò quello
che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio.
36 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia, e lei che era ritenuta sterile è già al sesto
mese;
37 nessuna cosa infatti è impossibile a Dio».
38 Disse allora Maria: «Ecco la serva del Signore; si faccia di me come hai detto tu». E l'angelo si allontanò da lei.
39 In quei giorni Maria, messasi in viaggio, si recò in fretta verso la regione montagnosa, in una città di Giuda.
40 Entrò nella casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.
41 Ed ecco che, appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, le balzò in seno il bambino. Elisabetta fu ricolma di Spirito Santo
42 ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno.
43 Ma perché mi accade questo, che venga da me la madre del mio Signore?
44 Ecco, infatti, che appena il suono del tuo saluto è giunto alle mie orecchie, il bambino m'è balzato in seno per la gioia.
45 E benedetta colei che ha creduto al compimento di ciò che le è stato detto dal Signore».
46 E Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore
47 e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore
48 perché ha considerato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
49 Perché grandi cose m'ha fatto il Potente, Santo è il suo nome,
50 e la sua misericordia di generazione in generazione va a quelli che lo temono.
51 Ha messo in opera la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi con i disegni da loro concepiti.
52 Ha rovesciato i potenti dai troni e innalzato gli umili.
53 Ha ricolmato di beni gli affamati e rimandato i ricchi a mani vuote.
54 Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
55 come aveva promesso ai nostri padri, a favore di Abramo e della sua discendenza, per sempre».
56 Maria rimase con lei circa tre mesi, poi ritornò a casa sua.
57 Giunse intanto per Elisabetta il tempo di partorire e diede alla luce un figlio.
58 I vicini e i parenti udirono che il Signore era stato grande nella sua misericordia con lei, e si congratulavano con lei.
59 All'ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino. Lo volevano chiamare Zaccaria, il nome di suo padre.
60 Ma sua madre intervenne dicendo: «No, ma si chiamerà Giovanni».
61 Le risposero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
62 Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
63 Egli chiese una tavoletta e vi scrisse: «Il suo nome è Giovanni», e tutti ne furono meravigliati.
64 In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua: parlava benedicendo Dio.
65 Tutti i loro vicini furono presi da timore e in tutta la regione montagnosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
66 Coloro che le sentivano le tenevano in cuor loro e si domandavano: «Che sarà mai di questo bambino?». La mano del Signore
infatti era con lui.
67 Zaccaria, suo padre, fu ricolmo di Spirito Santo e si mise a profetare:
68 «Benedetto il Signore, Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo,
69 per noi ha suscitato una potente salvezza nella casa di Davide, suo servo,
70 come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
71 salvezza dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano.
72 Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e s'è ricordato della sua santa alleanza,
73 del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concedere a noi,
74 liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore,
75 in santità e giustizia dinanzi a lui per tutti i nostri giorni.
76 E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli la via,
77 per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza per la remissione dei loro peccati,
78 grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio per cui verrà a visitarci un sole dall'alto,
79 per illuminare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra di morte, per guidare i nostri passi sulla via della pace».
80 Il fanciullo intanto cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte, fino al giorno in cui doveva manifestarsi ad
Israele.

Cap 2:1 In quei giorni uscì un editto di Cesare Augusto che ordinava il censimento di tutta la terra.
2 Questo primo censimento fu fatto quando Quirino era governatore della Siria.
3 Tutti andavano a dare il loro nome, ciascuno nella propria città.
4 Anche Giuseppe dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì nella Giudea, alla città di Davide, che si chiamava Betlemme, perché
egli era della casa e della famiglia di Davide,
5 per dare il suo nome con Maria, sua sposa, che era incinta.
6 Mentre si trovavano là, giunse per lei il tempo di partorire e
7 diede alla luce il suo figlio primogenito. Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto
all'albergo.
8 In quella stessa regione si trovavano dei pastori: vegliavano all'aperto e di notte facevano la guardia al loro gregge.
9 L'angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce: essi furono presi da grande spavento.
10 Ma l'angelo disse loro: «Non temete, perché, ecco, io vi annunzio una grande gioia per tutto il popolo:
11 oggi, nella città di Davide, è nato per voi un salvatore, che è il Messia Signore.
12 E questo vi servirà da segno: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia».
13 Subito si unì all'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio così:
14 «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
15 Appena gli angeli si furono allontanati da loro per andare verso il cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme a
vedere quello che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere».
16 Andarono dunque in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia.
17 Dopo aver veduto, riferirono quello che del bambino era stato detto loro.
18 Tutti quelli che udivano si meravigliavano delle cose che i pastori dicevano loro.
19 Maria, da parte sua, conservava tutte queste cose meditandole in cuor suo.
20 I pastori poi se ne tornarono glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, come era stato detto loro.
21 Quando furono passati gli otto giorni per circonciderlo, gli fu dato il nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di
essere concepito in grembo.
22 Venuto poi il tempo della loro purificazione, secondo la legge di Mosè, lo portarono a Gerusalemme per offrirlo al Signore,
23 come sta scritto nella legge di Mosè: Ogni maschio primogenito sarà considerato sacro al Signore;
24 e per offrire in sacrificio, come dice la legge del Signore, un paio di tortore o due giovani colombi.
25 Ora, c'era in Gerusalemme un uomo chiamato Simeone: era un uomo giusto e pio e aspettava la consolazione di Israele e lo
Spirito Santo era su di lui.
26 Anzi, dallo Spirito Santo gli era stato rivelato che non sarebbe morto prima di aver visto il Cristo del Signore.
27 Andò dunque al tempio, mosso dallo Spirito; e mentre i genitori portavano il bambino Gesù per fare a suo riguardo quanto
ordinava la legge,
28 egli lo prese tra le braccia e benedì Dio, dicendo:
29 «Ora, o Signore, lascia che il tuo servo se ne vada in pace secondo la tua parola,
30 perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza
31 che tu hai preparato davanti a tutti i popoli;
32 luce che illumina le genti e gloria del tuo popolo, Israele».
33 Ora, suo padre e sua madre rimasero meravigliati di quanto era stato loro detto di lui.
34 Simeone li benedì e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è posto per la caduta e per la risurrezione di molti in Israele e come
segno di contraddizione,
35 sicché una spada trapasserà la tua anima, affinché vengano svelati i pensieri di molti cuori».
36 Vi era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser, molto avanzata in età, che era vissuta con suo marito
sette anni dopo la sua verginità.
37 Rimasta vedova e giunta all'età di ottantaquattro anni, non lasciava mai il tempio e serviva Dio giorno e notte, con digiuni e
preghiere.
38 Arrivò essa pure in quella stessa ora e rendeva grazie a Dio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la liberazione di
Gerusalemme.
39 Quando ebbero compiuto tutto quello che riguardava la legge del Signore, ritornarono in Galilea, nella loro città di Nàzaret.
40 Intanto il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
41 I suoi genitori erano soliti andare a Gerusalemme ogni anno, per la festa di Pasqua.
42 Ora, quando egli ebbe dodici anni, i suoi salirono a Gerusalemme, secondo il rito della festa.
43 Trascorsi quei giorni, mentre essi se ne tornavano, il fanciullo rimase in Gerusalemme, senza che i suoi genitori se ne
accorgessero.
44 Credendo che egli si trovasse nella comitiva, fecero una giornata di cammino, poi lo cercarono fra i parenti e conoscenti.
45 Ma, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme per farne ricerca.
46 Lo trovarono tre giorni dopo, nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, intento ad ascoltarli e a interrogarli.
47 Tutti quelli che lo udivano restavano meravigliati della sua intelligenza e delle sue risposte.
48 Nel vederlo, essi furono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché hai fatto questo? Ecco, tuo padre ed io, addolorati, ti
cercavamo!».
49 Ma egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io mi devo occupare di quanto riguarda il Padre mio?».
50 Essi però non compresero ciò che aveva detto loro.
51 Egli scese con loro e tornò a Nàzaret, ed era loro sottomesso. Sua madre conservava tutte queste cose in cuor suo.
52 E Gesù cresceva in sapienza, in età e in grazia, davanti a Dio e davanti agli uomini.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13654

Cap.1
1 quoniam quidem multi conati sunt ordinare narrationem quae in nobis conpletae sunt rerum
2 sicut tradiderunt nobis qui ab initio ipsi viderunt et ministri fuerunt sermonis
3 visum est et mihi adsecuto a principio omnibus diligenter ex ordine tibi scribere optime Theophile
4 ut cognoscas eorum verborum de quibus eruditus es veritatem
5 fuit in diebus Herodis regis Iudaeae sacerdos quidam nomine Zaccharias de vice Abia et uxor illi de filiabus Aaron et nomen eius
Elisabeth
6 erant autem iusti ambo ante Deum incedentes in omnibus mandatis et iustificationibus Domini sine querella
7 et non erat illis filius eo quod esset Elisabeth sterilis et ambo processissent in diebus suis
8 factum est autem cum sacerdotio fungeretur in ordine vicis suae ante Deum
9 secundum consuetudinem sacerdotii sorte exiit ut incensum poneret ingressus in templum Domini
10 et omnis multitudo erat populi orans foris hora incensi
11 apparuit autem illi angelus Domini stans a dextris altaris incensi
12 et Zaccharias turbatus est videns et timor inruit super eum
13 ait autem ad illum angelus ne timeas Zaccharia quoniam exaudita est deprecatio tua et uxor tua Elisabeth pariet tibi filium et
vocabis nomen eius Iohannem
14 et erit gaudium tibi et exultatio et multi in nativitate eius gaudebunt
15 erit enim magnus coram Domino et vinum et sicera non bibet et Spiritu Sancto replebitur adhuc ex utero matris suae
16 et multos filiorum Israhel convertet ad Dominum Deum ipsorum
17 et ipse praecedet ante illum in spiritu et virtute Heliae ut convertat corda patrum in filios et incredibiles ad prudentiam iustorum
parare Domino plebem perfectam
18 et dixit Zaccharias ad angelum unde hoc sciam ego enim sum senex et uxor mea processit in diebus suis
19 et respondens angelus dixit ei ego sum Gabrihel qui adsto ante Deum et missus sum loqui ad te et haec tibi evangelizare
20 et ecce eris tacens et non poteris loqui usque in diem quo haec fiant pro eo quod non credidisti verbis meis quae implebuntur in
tempore suo
21 et erat plebs expectans Zacchariam et mirabantur quod tardaret ipse in templo
22 egressus autem non poterat loqui ad illos et cognoverunt quod visionem vidisset in templo et ipse erat innuens illis et permansit
mutus
23 et factum est ut impleti sunt dies officii eius abiit in domum suam
24 post hos autem dies concepit Elisabeth uxor eius et occultabat se mensibus quinque dicens
25 quia sic mihi fecit Dominus in diebus quibus respexit auferre obprobrium meum inter homines
26 in mense autem sexto missus est angelus Gabrihel a Deo in civitatem Galilaeae cui nomen Nazareth
27 ad virginem desponsatam viro cui nomen erat Ioseph de domo David et nomen virginis Maria
28 et ingressus angelus ad eam dixit have gratia plena Dominus tecum benedicta tu in mulieribus
29 quae cum vidisset turbata est in sermone eius et cogitabat qualis esset ista salutatio
30 et ait angelus ei ne timeas Maria invenisti enim gratiam apud Deum
31 ecce concipies in utero et paries filium et vocabis nomen eius Iesum
32 hic erit magnus et Filius Altissimi vocabitur et dabit illi Dominus Deus sedem David patris eius
33 et regnabit in domo Iacob in aeternum et regni eius non erit finis
34 dixit autem Maria ad angelum quomodo fiet istud quoniam virum non cognosco
35 et respondens angelus dixit ei Spiritus Sanctus superveniet in te et virtus Altissimi obumbrabit tibi ideoque et quod nascetur
sanctum vocabitur Filius Dei
36 et ecce Elisabeth cognata tua et ipsa concepit filium in senecta sua et hic mensis est sextus illi quae vocatur sterilis
37 quia non erit inpossibile apud Deum omne verbum
38 dixit autem Maria ecce ancilla Domini fiat mihi secundum verbum tuum et discessit ab illa angelus
39 exsurgens autem Maria in diebus illis abiit in montana cum festinatione in civitatem Iuda
40 et intravit in domum Zacchariae et salutavit Elisabeth
41 et factum est ut audivit salutationem Mariae Elisabeth exultavit infans in utero eius et repleta est Spiritu Sancto Elisabeth
42 et exclamavit voce magna et dixit benedicta tu inter mulieres et benedictus fructus ventris tui
43 et unde hoc mihi ut veniat mater Domini mei ad me
44 ecce enim ut facta est vox salutationis tuae in auribus meis exultavit in gaudio infans in utero meo
45 et beata quae credidit quoniam perficientur ea quae dicta sunt ei a Domino
46 et ait Maria magnificat anima mea Dominum
47 et exultavit spiritus meus in Deo salutari meo
48 quia respexit humilitatem ancillae suae ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes
49 quia fecit mihi magna qui potens est et sanctum nomen eius
50 et misericordia eius in progenies et progenies timentibus eum
51 fecit potentiam in brachio suo dispersit superbos mente cordis sui
52 deposuit potentes de sede et exaltavit humiles
53 esurientes implevit bonis et divites dimisit inanes
54 suscepit Israhel puerum suum memorari misericordiae
55 sicut locutus est ad patres nostros Abraham et semini eius in saecula
56 mansit autem Maria cum illa quasi mensibus tribus et reversa est in domum suam
57 Elisabeth autem impletum est tempus pariendi et peperit filium
58 et audierunt vicini et cognati eius quia magnificavit Dominus misericordiam suam cum illa et congratulabantur ei
59 et factum est in die octavo venerunt circumcidere puerum et vocabant eum nomine patris eius Zacchariam
60 et respondens mater eius dixit nequaquam sed vocabitur Iohannes
61 et dixerunt ad illam quia nemo est in cognatione tua qui vocetur hoc nomine
62 innuebant autem patri eius quem vellet vocari eum
63 et postulans pugillarem scripsit dicens Iohannes est nomen eius et mirati sunt universi
64 apertum est autem ilico os eius et lingua eius et loquebatur benedicens Deum
65 et factus est timor super omnes vicinos eorum et super omnia montana Iudaeae divulgabantur omnia verba haec
66 et posuerunt omnes qui audierant in corde suo dicentes quid putas puer iste erit etenim manus Domini erat cum illo
67 et Zaccharias pater eius impletus est Spiritu Sancto et prophetavit dicens
68 benedictus Deus Israhel quia visitavit et fecit redemptionem plebi suae
69 et erexit cornu salutis nobis in domo David pueri sui
70 sicut locutus est per os sanctorum qui a saeculo sunt prophetarum eius
71 salutem ex inimicis nostris et de manu omnium qui oderunt nos
72 ad faciendam misericordiam cum patribus nostris et memorari testamenti sui sancti
73 iusiurandum quod iuravit ad Abraham patrem nostrum
74 daturum se nobis ut sine timore de manu inimicorum nostrorum liberati serviamus illi
75 in sanctitate et iustitia coram ipso omnibus diebus nostris
76 et tu puer propheta Altissimi vocaberis praeibis enim ante faciem Domini parare vias eius
77 ad dandam scientiam salutis plebi eius in remissionem peccatorum eorum
78 per viscera misericordiae Dei nostri in quibus visitavit nos oriens ex alto
79 inluminare his qui in tenebris et in umbra mortis sedent ad dirigendos pedes nostros in viam pacis
80 puer autem crescebat et confortabatur spiritu et erat in deserto usque in diem ostensionis suae ad Israhel

Cap. 2
1 factum est autem in diebus illis exiit edictum a Caesare Augusto ut describeretur universus orbis
2 haec descriptio prima facta est praeside Syriae Cyrino
3 et ibant omnes ut profiterentur singuli in suam civitatem
4 ascendit autem et Ioseph a Galilaea de civitate Nazareth in Iudaeam civitatem David quae vocatur Bethleem eo quod esset de
domo et familia David
5 ut profiteretur cum Maria desponsata sibi uxore praegnate
6 factum est autem cum essent ibi impleti sunt dies ut pareret
7 et peperit filium suum primogenitum et pannis eum involvit et reclinavit eum in praesepio quia non erat eis locus in diversorio
8 et pastores erant in regione eadem vigilantes et custodientes vigilias noctis supra gregem suum
9 et ecce angelus Domini stetit iuxta illos et claritas Dei circumfulsit illos et timuerunt timore magno
10 et dixit illis angelus nolite timere ecce enim evangelizo vobis gaudium magnum quod erit omni populo
11 quia natus est vobis hodie salvator qui est Christus Dominus in civitate David
12 et hoc vobis signum invenietis infantem pannis involutum et positum in praesepio
13 et subito facta est cum angelo multitudo militiae caelestis laudantium Deum et dicentium
14 gloria in altissimis Deo et in terra pax in hominibus bonae voluntatis
15 et factum est ut discesserunt ab eis angeli in caelum pastores loquebantur ad invicem transeamus usque Bethleem et
videamus hoc verbum quod factum est quod fecit Dominus et ostendit nobis
16 et venerunt festinantes et invenerunt Mariam et Ioseph et infantem positum in praesepio
17 videntes autem cognoverunt de verbo quod dictum erat illis de puero hoc
18 et omnes qui audierunt mirati sunt et de his quae dicta erant a pastoribus ad ipsos
19 Maria autem conservabat omnia verba haec conferens in corde suo
20 et reversi sunt pastores glorificantes et laudantes Deum in omnibus quae audierant et viderant sicut dictum est ad illos
21 et postquam consummati sunt dies octo ut circumcideretur vocatum est nomen eius Iesus quod vocatum est ab angelo
priusquam in utero conciperetur
22 et postquam impleti sunt dies purgationis eius secundum legem Mosi tulerunt illum in Hierusalem ut sisterent eum Domino
23 sicut scriptum est in lege Domini quia omne masculinum adaperiens vulvam sanctum Domino vocabitur
24 et ut darent hostiam secundum quod dictum est in lege Domini par turturum aut duos pullos columbarum
25 et ecce homo erat in Hierusalem cui nomen Symeon et homo iste iustus et timoratus expectans consolationem Israhel et
Spiritus Sanctus erat in eo
26 et responsum acceperat ab Spiritu Sancto non visurum se mortem nisi prius videret Christum Domini
27 et venit in Spiritu in templum et cum inducerent puerum Iesum parentes eius ut facerent secundum consuetudinem legis pro eo
28 et ipse accepit eum in ulnas suas et benedixit Deum et dixit
29 nunc dimittis servum tuum Domine secundum verbum tuum in pace
30 quia viderunt oculi mei salutare tuum
31 quod parasti ante faciem omnium populorum
32 lumen ad revelationem gentium et gloriam plebis tuae Israhel
33 et erat pater eius et mater mirantes super his quae dicebantur de illo
34 et benedixit illis Symeon et dixit ad Mariam matrem eius ecce positus est hic in ruinam et resurrectionem multorum in Israhel
et in signum cui contradicetur
35 et tuam ipsius animam pertransiet gladius ut revelentur ex multis cordibus cogitationes
36 et erat Anna prophetissa filia Phanuhel de tribu Aser haec processerat in diebus multis et vixerat cum viro suo annis septem a
virginitate sua
37 et haec vidua usque ad annos octoginta quattuor quae non discedebat de templo ieiuniis et obsecrationibus serviens nocte ac
die
38 et haec ipsa hora superveniens confitebatur Domino et loquebatur de illo omnibus qui expectabant redemptionem Hierusalem
39 et ut perfecerunt omnia secundum legem Domini reversi sunt in Galilaeam in civitatem suam Nazareth
40 puer autem crescebat et confortabatur plenus sapientia et gratia Dei erat in illo
41 et ibant parentes eius per omnes annos in Hierusalem in die sollemni paschae
42 et cum factus esset annorum duodecim ascendentibus illis in Hierosolymam secundum consuetudinem diei festi
43 consummatisque diebus cum redirent remansit puer Iesus in Hierusalem et non cognoverunt parentes eius
44 existimantes autem illum esse in comitatu venerunt iter diei et requirebant eum inter cognatos et notos
45 et non invenientes regressi sunt in Hierusalem requirentes eum
46 et factum est post triduum invenerunt illum in templo sedentem in medio doctorum audientem illos et interrogantem
47 stupebant autem omnes qui eum audiebant super prudentia et responsis eius
48 et videntes admirati sunt et dixit mater eius ad illum fili quid fecisti nobis sic ecce pater tuus et ego dolentes quaerebamus te
49 et ait ad illos quid est quod me quaerebatis nesciebatis quia in his quae Patris mei sunt oportet me esse
50 et ipsi non intellexerunt verbum quod locutus est ad illos
51 et descendit cum eis et venit Nazareth et erat subditus illis et mater eius conservabat omnia verba haec in corde suo
52 et Iesus proficiebat sapientia aetate et gratia apud Deum et homines
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13655

I VANGELI DELL'INFANZIA IN MATTEO E LUCA: UN COMMENTO

I così detti racconti dell'infanzia hanno delle caratteristiche particolari, che li differenziano fortemente dal resto del vangelo. Non sono puro racconto, e chiamarli perciò racconti dell'infanzia non è appropriato: in effetti non intendono tanto raccontare la nascita di Gesù e i fatti della sua infanzia, quanto piuttosto anticiparci il compito messianico del Cristo, la portata salvifica della sua missione, il mistero del suo essere. Le pagine dell'infanzia sono testimonianze a Cristo, formatesi alla luce della fede, anche se, d'altro canto, nascondono ricordi storici molteplici: ma ricordi e fede, storia e teologia sono indissolubilmente uniti, e distinguerli sarebbe arduo.

Ci sono altre caratteristiche che possono interessarci e che dobbiamo tenere presenti nella nostra lettura. Ad esempio, notiamo l'abbondanza del meraviglioso, molto più marcato che altrove nel N.T.; la presenza di una lingua dalle caratteristiche semitiche evidenti; un continuo riferimento all'A.T. e alle tradizioni giudaiche, molto più massiccio che altrove e al punto da porci di fronte a una specie di mosaico di testi. Tutti aspetti da tenere presenti per una retta valutazione di queste pagine.

Ma è forse più importante per noi una parola sulla loro origine. Si impone una constatazione che potrebbe sorprendere: la completa assenza dell'infanzia nel kerigma1 primitivo, nel vangelo di Marco e di Giovanni. Ciò pone il problema dell'origine: quando si formarono questi racconti? e dove? e perché? Si capisce facilmente come le domande intorno all'infanzia del Messia si siano imposte in un secondo momento all'attenzione della comunità. Dapprima i testimoni e gli evangelizzatori concentrarono la loro attenzione sugli elementi essenziali del messaggio. D'altra parte, è altrettanto facilmente credibile che i ricordi di famiglia siano stati raccolti e raccontati nei circoli giudeo-cristiani, soprattutto quelli che in qualche modo si rifacevano ai parenti del Signore.
Non si creda però che questi racconti siano nati solo per il legittimo bisogno di sapere, di ricordare e di raccontare. In realtà sono nati per motivi apologetici e teologici, e la nostra lettura li deve evidenziare.

Un'altra constatazione importante: il confronto fra le pagine di Matteo e le pagine di Luca mette in luce differenze e somiglianze. Certo non si può instaurare un vero parallelo sinottico2. Il confronto però è ugualmente interessante.
Anzitutto delle differenze: fatti differenti e forma letteraria differente: tutto questo indica che ci troviamo di fronte a un diverso contesto di tradizioni. E poi le concordanze: sono in comune fra i due importanti dati storici e di fede, quali il fidanzamento fra Maria e Giuseppe, l'adozione legale di Gesù da parte di Giuseppe e quindi la sua appartenenza alla stirpe di Davide, la nascita a Betlemme c la vita a Nazareth, la verginità di Maria e la nascita di Gesù per opera dello Spirito. Dunque, nonostante le differenti tradizioni c'è un sottofondo comune, che appartiene alla fede tradizionale, e che è stato in grado poi di trovare una propria formulazione in due testi indipendenti.
Dicevamo che i racconti sono nati per dei motivi apologetici. Due interrogativi circolavano nell'ambiente giudaico, e costituivano delle vere e proprie obiezioni alla messianità di Gesù: il Messia non doveva essere figlio di Davide? e non doveva nascere a Betlemme? perché allora si chiama nazareno? Echi di questi interrogativi sono rimasti, ad esempio, nel vangelo di Giovanni (7, 41-43): «alcuni dicevano: è il Cristo. Ma altri ribattevano: il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide, e da Betlemme, il villaggio di Davide? E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui».
Questi motivi apologetici sono però unicamente il punto di partenza. Si sono sovrapposti motivi teologici più ricchi, che però divergono da vangelo a vangelo.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13656

L'INFANZIA DI GESÙ SECONDO MATTEO

cc. 1-2
Nel suo primo capitolo, Matteo intende rispondere a un primo interrogativo: il Messia non doveva essere figlio di Davide? Ma egli ne approfitta per andare oltre e, in definitiva, contestare l'importanza e, soprattutto, il progetto messianico che i giudei attribuivano al figlio di Davide. Gesù è figlio di Davide, ma è universale: Egli è infatti figlio di Abramo, il patriarca che Dio ha scelto per essere benedizione per tutti i popoli (Gen. 12, 1-4 ).
Inoltre Egli è sì frutto del popolo ebraico, ma anche dell'ostinazione e della fede di alcune donne straniere (Tamar, Raab, Rut): ad ogni modo il piano di Dio ha potuto procedere per la presenza di Dio, non certo per la fede di Israele (il peccato di Davide: vs. 1, 6). Poi Gesù è sì figlio di Davide, ma in nessun modo egli intende vivere quel progetto messianico di restaurazione politica e religiosa che invece i giudei si attendevano da lui: Gesù è un re senza corona.
Soprattutto, questo è il punto essenziale, Gesù non è solo figlio di Davide, ma è Figlio di Dio: non viene solo da noi, diciamo da una linea orizzontale. Viene dall'alto, viene da Dio: questo è il senso cristologico della nascita verginale, per opera dello Spirito. Per comprendere la fisionomia di Gesù non basta la linea orizzontale, occorre la linea verticale. Questa è l'affermazione contenuta in Mt 1,16 e commentata ampiamente in Mt 1,18-25.

Nel successivo capitolo Matteo risponde a un secondo interrogativo: Gesù non doveva venire da Betlemme? Perché allora si chiama nazareno? Ma ancora una volta Matteo approfitta dell'interrogativo per dirci molto di più e anticiparci alcuni dei principali temi cristologici ed ecclesiali che gli stanno a cuore e che il suo vangelo svilupperà a lungo. Ne indichiamo due.
Primo: i Magi sono le primizie dei pagani. Gesù è un Messia che rompe definitivamente le barriere del particolarismo ebraico. Il racconto è costruito sullo sfondo di Isaia 60: il profeta descrive i popoli che arrivano con tutte le loro ricchezze a Gerusalemme. Ma in Matteo c'è una novità rispetto ad Isaia: i lontani cercano Gesù e i vicini lo rifiutano. Matteo è consapevole del giudizio su Gerusalemme: il Messia non è più combattuto dai popoli, non è più combattuto dall'Egitto: è rifiutato dal suo stesso popolo.
Secondo: Gesù è un Messia cercato e rifiutato, è un Messia che sembra sconfitto. Non è un Dio vincitore ad ogni costo, ma è oggetto di discussione. È un profugo. La sua gloria è nascosta, la sua vittoria è racchiusa in apparenza di sconfitta. Gesù, cercato dai Magi e rifiutato da Erode, è un Messia incamminato verso la Croce. E questo è il secondo elemento essenziale della storia di Gesù, che ha suscitato in mezzo al popolo giudaico perplessità e scandalo.

L'INFANZIA DI GESÙ SECONDO LUCA

Lc 1, 5; 2, 52

I racconti dell'infanzia in Luca sono continuamente riferiti all'A.T., persino nel linguaggio: si vuol dire, come già in Matteo, che Gesù è il compimento delle attese. Non è questa l'originalità di Luca. Egli ordina i racconti dell'infanzia ponendo in parallelo la storia di Giovanni il Battista e la storia di Gesù, facendoci passare continuamente dall'una all'altra. Questo è tipico di Luca: le due annunciazioni, l'incontro fra le due madri, le due nascite. Il parallelo ha uno scopo preciso: mostrare la superiorità di Gesù sul Battista. Non potendo commentare tutto il racconto, ci soffermiamo su due punti, che ci sembrano i più salienti, i più originali e tipici per comprendere la visione che Luca ha di Gesù.

Anzitutto, la nascita: 2, 6-20
Il punto centrale del brano si trova nelle parole degli angeli ai pastori (esprimono il senso profondo dell'avvenimento e la fede in Cristo delle prime comunità). Gesù è il salvatore, il Messia, il Signore. Ma ciò che sorprende è l'unione fra il Signore glorioso e il bambino povero, rifiutato, avvolto in fasce e posto nella mangiatoia. Tutto il racconto riflette il motivo della povertà e il motivo della gloria. Ciò è significativo: si delinea la strada del Messia come strada di povertà e si afferma contemporaneamente il profondo legame fra la presenza di Dio e la strada dei poveri: è in una storia di povertà (la storia di Gesù di Nazaret) che si rivela la gloria di Dio ed è ai poveri (i pastori) che essa si rivela.

In secondo luogo il ritrovamento al tempio: 2, 41-52
Il significato centrale dell'episodio è messianico. Gesù compie un gesto profetico, che manifesta la sua natura di Figlio di Dio, la consapevolezza della sua missione, la sua futura separazione dalla famiglia. Egli dice: devo preoccuparmi delle cose del Padre mio. Gesù ha un altro Padre, un'altra casa, un'altra famiglia.
Il vangelo dell'infanzia termina annotando che «essi non compresero»: già prima Luca annotava la meraviglia dei genitori al sentire la profezia di Simeone (2, 33); qui annota, ancora più chiaramente, la loro incomprensione. Il mistero di Gesù è difficile da capire, e comunque lo si capisce man mano che si svolge davanti agli occhi. Neppure Maria capì tutto subito, anch'essa dovette percorrere un viaggio di fede.
Prendendo spunto da quest'ultima osservazione, ricordiamo che nel vangelo dell'infanzia di Luca occupa un posto di privilegio la figura di Maria: non è solo la madre del Cristo, ma la vera discepola, la prima credente, immagine di Israele come avrebbe dovuto essere e della chiesa. La sua fede è continuamente lodata. Così si chiude il racconto della annunciazione: «sono la serva del Signore, avvenga di me, quello che hai detto». Sta qui tutta la fede: accettare la grandezza che ci viene da Dio gratuitamente, e farne un motivo di obbedienza e sottomissione. Subito dopo Maria si mette in viaggio per visitare Elisabetta: è la fede che diventa carità. Infine Maria eleva a Dio una preghiera, che sembra anticipare la preghiera del Padre Nostro: una preghiera che fa leva su Dio e sul suo amore, non su se stessi; una preghiera che passa dal singolare al plurale; una preghiera da poveri, che ringrazia, attende senza pretese, attribuisce tutto a Dio, e intuisce il mistero di Dio che predilige i poveri e abbatte i potenti.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13657

IL NATALE NEI VANGELI APOCRIFI
Ancora oggi i nostri presepi sono influenzati
dalla fervida fantasia dei Vangeli apocrifi

Spesso, ammirando alcuni presepi curati nei minimi particolari, il mio pensiero è andato ai Vangeli aprocrifi che si soffermano moltissimo sulla natività. è noto, infatti, che i quattro Vangeli canonici, che sono quelli accettati dalla Chiesa, parlano poco della nascita di Gesù.
Il primo dei quattro, quello secondo Matteo, si limita ad affermare che san Giuseppe “non si accostò a lei (a Maria, ndr), fino alla nascita del figlio che egli chiamò Gesù” (I, 25), aggiungendo poi “che Gesù nacque a Betlemme in Giudea” (II, 1).
Un po’ più articolata la presentazione del Vangelo secondo Luca, nel quale viene detto che Giuseppe e Maria, in seguito ad un censimento ordinato da Cesare Augusto, si erano messi in viaggio da Nazaret a Betlemme per registrarsi, e si aggiunge che “mentre si trovavano là, giunse per lei il tempo di partorire e diede alla luce il suo figlio primogenito. Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto in albergo” (II, 6-7). Luca prosegue poi con la visita a Gesù dei pastori, ai quali l’angelo del Signore aveva dato la buona novella, che “trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia” (II, 16).
I Vangeli secondo Marco e secondo Giovanni non descrivono la natività, poiché cominciano la narrazione con Giovanni Battista e il battesimo di Gesù.
Come si nota, sono pochi gli elementi presenti nei nostri presepi che si possono dedurre dalle presentazioni di Matteo e Luca. Molto più circonstanziata e ricca di particolari, invece, è la descrizione dei Vangeli apocrifi che, assai diffusi nelle prime comunità cristiane, hanno influenzato moltissimo la cultura popolare.
Per la Chiesa, l’aggettivo “apocrifo”, riferito ad un testo religioso, è sinonimo di “non autentico”, “erroneo”, “eretico”, mentre il suo apposto, l’aggettivo “canonico”. siginificherebbe “autentico”, “veritiero”, “ispirato”.
In realtà, il termine greco (apócriufos) significa letteralmente “segreto”, “nascosto”, e nella tradizione religiosa, anche in quella delle prime comunità cristiane, indicava quei testi ermetici, non facilmente accessibili alle classi popolari, destinati soltanto agli iniziati.
Fu solo a partire dalla Patristica che, a proposito dei Vangeli, si delinearono i quattro Vangeli canonici, mentre furono definiti apocrifi, nel senso di eretici, tutti gli altri Vangeli, che, dunque, almeno sino a un certo momento, avevano goduto pieno e legittimo diritto di cittadinanza all’interno delle prime comunità cristiane.
Al proposito, non mancano autorevoli studiosi che attribuiscono molta importanza ai Vangeli apocrifi, da essi giudicati come “una delle testimonianze più vive del cristianesimo primitivo. Qui i crisitani riversavano tutto il loro ingenuo bisogno di conoscere del proprio Salvatore e Maestro più di quanto i quattro Vangeli canonici non dicano” (I Vangeli apocrifi, Einaudi, 1991, p. II).
Il Protovangelo di Giacomo ci presenta una versione della natività, densa allo stesso tempo di realismo e di fantasia.
Troviamo, innazitutto, Giuseppe che, aderendo all’editto di Augusto e pensando di andare a Betlemme per registrare la sua famiglia, è roso da un interrogativo: “Io farò iscrivere i miei figli; ma per questa fanciulla, che farò? Come la farò iscrivere? Come mia moglie? Mi vergogno. Allora, come figlia? Ma lo sanno tutti i figli di Israele che non è mia figlia! Il giorno stesso del Signore [egli, ndr] indicherà qual è la volontà del Signore” (XVII, 1).
Giuseppe, quindi, “sellò l’asina e vi fece sedere Maria; e suo figlio conduceva la bestia, e lui li seguiva” (XVII, 2).
A metà del cammino, però, Maria chiede di scendere dall’asina, perché le doglie si fanno sempre più intense. Giuseppe la fa scendere, e, quasi continuando ad essere tormentato dai suoi interrogativi, dice: “Dove ti condurrò per nascondere questa tua sconvenienza? Qui il luogo è deserto”. Ma, provvidenziale, ecco una grotta, nella quale egli lascia Maria con i suoi figli, dirigendosi subito dopo a Betlemme a cercare una “levatrice ebrea”.
Per la nascita del Signore, però, non c’è bisogno di levatrici e il Protovangelo di Giacomo fa nascere Gesù proprio mentre Giuseppe si dirige verso Betlemme.
Ed è proprio in questo momento che il racconto si fa poetico e magico, per cui val la pena di riproporlo.
“E io Giuseppe stavo camminando, ed ecco non camminavo più. Guardai per aria e vidi che l’aria stava come attonita, guardai la volta del cielo e la vidi immobile e gli uccelli del cielo erano fermi. Guardai a terra e vidi posata lì una scodella e degli operai sdraiati intorno, con le mani nella scodella; e quelli che stavano masticando non masticavano più, e quelli che stavano prendendo del cibo non lo prendevano più, e quelli che stavano portandolo alla bocca non lo portavano più, ma i visi di tutti erano rivolti in alto. Ed ecco delle pecore erano condotte al pascolo, e non camminavano, ma stavano ferme; e il pastore alzava la mano per percuoterle col bastone, e la sua mano restava per aria. Guardai alla corrente del fiume e vidi che i capretti tenevano il muso appoggiato e non bevevano..., e insomma tutte le cose, in un momento, furono distratte dal loro corso” (XVIII, 2).
Davanti al prodigio della natura che si ferma per glorificare la nascita del Signore, Giuseppe resta attonito e viene quasi riportato alla realtà da una donna che scendeva dalla montagna. Si tratta di una levatrice che gli chiede subito chi stesse partorendo nella grotta.
Ora Giuseppe supera ogni dubbio e risponde: “è la mia promessa sposa”; “è Maria, che è stata allevata nel Tempio del Signore, ed io l’ho avuta in sorte come moglie, ma non è mia moglie, ha concepito per opera dello Spirito Santo” (XIX, 1). Tutti e due vanno verso la grotta, ed “ecco una nuvola luminosa adombrava la grotta. E la levatrice esclamò: – Oggi è stata magnificata la mia anima, perché i miei occhi hanno visto un prodigio meraviglioso: che è nata la salvezza di Israele.
E subito la nuvola si dissipò dalla grotta e apparve una grande luce nella grotta, tanto che i nostri occhi non la potevano sopportare. Ma a poco a poco quella luce si attenuò, finché non apparve il bambino e non andò a prendere la poppa da sua madre Maria. Allora la levatrice diede un grido e disse: – Questo di oggi è un grande giorno per me, perché ho visto questo fatto straordinario” (XIX, 2).
La levatrice, raggiante di felicità, va via e incontra subito per la strada la sua amica Salomè, alla quale racconta i fatti straordinari a cui ha assistito, affermando in particolare che “una vergine ha partorito, ciò che è contrario alla sua natura!”.
Ma Salomè, quasi anticipando l’incredulità di san Tommaso, risponde: “Come è vero che vive il Signore mio Dio, se non introdurrò il mio dito ed esaminerò la sua natura, non crederò mai che una vergine abbia partorito” (XIX, 3).
Salomè, quindi, entra nella grotta, dice a Maria di “mettersi giù per bene”, e, non appena introduce “il dito nella natura di lei”, manda un grido e dice: “Maledetta alla mia empietà e alla mia incredulità! poiché ho messo a prova il Dio vivente, ed ecco la mano si stacca da me, arsa dal fuoco”; poi, inginocchiatasi davanti al Signore, ricordando di appartenere alla stirpe di Abramo e di avere sempre fatto opere di carità e di misericordia, chiede perdono. Ed ecco “un angelo del Signore le fu presso, dicendole: – Salomè, Salomè, il Signore ti ha dato ascolto: accosta la tua mano al bambino e sollevalo, e sarà per te salute e felicità”. E, così facendo, “fu guarita, e uscendo dalla grotta perdonata, una voce le diceva. “Salomè, Salomè, non raccontare i fatti straordinari che hai visto, finché il fanciullo non sia entrato in Gerusalemme” (XX, 4).
Gli altri Vangeli apocrifi dell’infanzia ricalcano il racconto del Protovangelo di Giacomo, accentuando alcuni aspetti e, talvolta, introducendo interessanti varianti. è il caso, ad esempio, del Vangelo dello pseudo-Matteo, dal quale qui di seguito si riporta il momento del parto.
“L’angelo fece fermare la giumenta, perché era giunto il momento di partorire, e ordinò a Maria di scendere dalla bestia e di entrare in una grotta sotterranea, in cui non c’era mai stata luce, ma sempre tenebre, perché non riceveva affatto la luce del giorno. Ma all’ingresso di Maria tutta la grotta cominciò ad avere splendore e là questa luce divina non venne mai meno, né di giorno né di notte, finché Maria rimase là.
E là partorì un maschio, che gli angeli circondarono mentre nasceva, dicendo: – Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà” (XIII, 2).
Anche nel Vangelo dello pseudo-Matteo Giuseppe non è presente alla nascita di Gesù. Quando ritorna, rivolgendosi a Maria, che aveva già partorito, dice: “Ti ho condotto le levatrici Zelomi e Salomè che stanno fuori davanti alla grotta e non osano entrare qui a causa della troppa luce. Udendo ciò Maria sorrise. Ma giuseppe le disse: – Non sorridere, sii prudente, che non debba per caso aver bisogno di qualche cosa–. E volle che una di quelle due entrasse con lui” (XIII, 7).
Entrata Zelomi, a cui Maria permette di essere toccata, subito ella esclama a gran voce: “Non si è mai sentito dire che le mammelle siano piene di latte e sia nato un maschio, lasciando vergine sua madre! Nessuna perdita di sangue si è avuta sul neonato, nessun dolore nella puerpera. Vergine ha concepito, vergine ha partorito, vergine è rimasta” (XIII, 3)”; la seconda levatrice, invece, mostra anche qui la sua incredulità e, avendo Maria permesso anche a lei che la palpasse, vede la sua mano dapprima rinsecchita e poi, in seguito alle sue preghiere e al suo pentimento, guarita dopo aver toccato il Salvatore.
In questo Vangelo si trovano altri elementi interessanti: alcuni “pastori di pecore asserivano di aver veduto nel cuore della notte degli angeli che cantavano un inno e lodavano e benedicevano il Dio del cielo, annunciando che era nato il salvatore di tutti, che è Cristo Signore, per opera del quale sarà ridata la salvezza ad Israele” (XIII, 5); “dalla sera alla mattina splendeva sopra la grotta un’enorme stella, la cui grandezza non si era mai vista dall’origine del mondo”, stella che, come avevano già detto i profeti, era segno della nascita del Messia (XIII, 7).
Significativa ai fini del nostro discorso è la continuazione del racconto nel Vangelo dello pseudoMatteo: viene detto che il terzo giorno dopo il parto, Maria uscì dalla grotta, entrò in una stalla e mise nella mangiatoia Gesù bambino, che venne adorato dal bue e dall’asino. Poi, il sesto giorno la Sacra Famiglia entrò a Betlemme, dove si trattenne sino all’ottavo giorno, quando al bambino, che venne circonciso, fu dato il nome Gesù.
Peculiare di questo Vangelo apocrifo è il riferimento ai re Magi, che non sarebbero arrivati subito dopo la nascita di Gesù. Infatti viene detto: “Trascorso poi il secondo anno (di vita di Gesù, ndr), dall’Oriente vennero dei Magi a Gerusalemme, portando doni. Essi interrogarono sollecitamente i Giudei, domandando: - Dov’è il re che vi è nato?” (XVI, 1).
Il racconto di questo Vangelo viene confermato nelle sue linee generali dal Vangelo dell’infanzia arabo-siriaco, che precisa il momento del parto (“mentre il sole tramontava”) e il ritorno di Giuseppe alla grotta, a nascita già avvenuta, con “una vecchia ebrea, oriunda di Gerusalemme che, affetta da paralisi, viene guarita quando pone le mani sul bambino.
In questo Vangelo, però, c’è un riferimento a Eva che, poi, non solo ritorna in altri Vangeli apocrifi, ma è presente in diversi scritti dei Padri della chiesa quando parlano della natura della donna, opponendo Maria a Eva; san Girolamo, in particolare, aggiunge che già l’invocazione “Ave”, con la quale ci si rivolge a Maria, essendo il capovolgimento del nome Eva, pone la Madonna al di sopra di tutte le donne.
Al proposito è opportuno riproporre il passaggio che ci interessa del Vangelo dell’infanzia arabo-siriaco.
“ E così, dopo il tramonto del sole, la vecchia giunse alla grotta, e con lei Giuseppe, e ambedue entrarono. Ed ecco, essa era piena di luci, più belle che il fulgore di lucerne e di torce e più splendenti del chiarore solare. Il bambino, avvolto nelle fasce e adagiato nella mangiatoia, succhiava il latte di Santa Maria, sua madre.
Stupiti ambedue di questa luce, la vecchietta domandò a Santa Maria: – Sei tu la madre di questo neonato? – e avendo Maria risposto di sì, aggiunse: – Tu non assomigli alle figlie di Eva! Disse Santa Maria: – Come nessuno tra i bambini è paragonabile a mio figlio, così sua madre non ha altra pari fra le donne” (III, 1-2-3).
Nel Vangelo dell’infanzia armeno, addirittura è la stessa Eva che interviene direttamente subito dopo la nascita di Gesù. Infatti, Giuseppe, che aveva lasciato Maria nella grotta e al suo ingresso “il figlio José”, incontra una donna che si dichiara subito disposta ad assistere Maria nel parto, alla quale egli chiede: “Donna dimmi il tuo nome”. E lei: “Perché vuoi sapere il mio nome? Io sono Eva, la prima madre di tutti gli uomini, e sono venuta a vedere con i miei occhi come si è operata la mia redenzione” (VIII, 10).
Ed è proprio Eva, appena entrata nella grotta, a rendere omaggio a Maria e ad assistere a diversi prodigi: “Eva, la nostra prima madre, vide che una nube, levandosi dalla grotta, saliva verso il cielo, mentre d’altra parte, una luce scintillante si era posata davanti alla mangiatoia del bestiame. E il bambino si levò per prendere il seno della madre, si saziò di latte, poi ritornò al suo posto e si mise a sedere” (IX, 2). Ed è ancora Eva, che dopo Maria, prende fra le braccia, prima di tutte le altre donne, “il bambino e cominciò ad accarezzarlo e ad abbracciarlo con tenerezza, benedicendo Dio, perché il bambino era straordinariamente bello a vedersi, con un volto splendente e radioso” (IX, 3).
Ma c’è di più, perché secondo il Vangelo dell’infanzia armeno è proprio Eva a diffondere la “buona novella”. Infatti, uscita dalla grotta, vede una donna di nome Salomè, le va incontro e le dice subito: “Ti voglio dare una bella e lieta notizia: una giovane vergine, che non ha mai conosciuto uomo, ha messo alla luce un bambino in questa grotta” (IX, 3). Ma Salomè, anche per questo Vangelo, manifesta la sua incredulità, viene punita e poi guarita.
Interessante, nel Vangelo dell’infanzia armeno, il riferimento ai re Magi, che si erano messi in viaggio nove mesi prima, essendo stati essi avvertiti dallo Spirito Santo nello stesso istante in cui l’angelo del Signore “annunciava alla vergine Maria la notizia che la rendeva madre”. I re Magi, che giungono a Gerusalemmte il 9 gennaio, sono fratelli: “il primo era Melkon, re dei Persiani, il secondo Gaspar, re degli Indi, e il terzo Balthasar, re degli Arabi” (XI, 1). Essi non vengono da soli, ma con un gran seguito, come si conviene quando ci si deve presentare ad una autorità superiore: “I comandanti del loro corteggio, investiti della suprema autorità, erano dodici. I drappelli di cavalleria che li accompagnavano comprendevano dodicimila uomini: quattromila per giascun regno” (XI, 1).
Praticamente, tutti i potenti dell’Oriente credono al prodigio della nascita di Dio da una vergine e vanno a rendere omaggio; solo i potenti dell’Occidente sono del tutto assenti, ed anzi, ben presto, cominceranno a preoccuparsi, perché la missione di Gesù non rientra in alcun modo nei loro piani.
Molte cose si potrebbero dire sui Vangeli apocrifi: l’influenza su di essi esercitata dai culti dell’Oriente e, in particolare, dell’antico Egitto; il tentativo presente in essi di unificare religiosità orientale e religiosità occidentale; l’introduzione nella nascita di Gesù di aspetti ed elementi della vita quotidiana; la figura di Giuseppe che, manifestando una natura propriamente umana, si convince del mistero della nascita di Gesù solo quando assiste ai grandi prodigi di quella notte magica.
Ma il mio intento non è quello di presentare una interpretazione e una contestualizzazione storica dei Vangeli apocrifi, bensì soltanto di capire come proprio da essi il presepe assume molte scene e molti personaggi.
Chissà se San Francesco, che secondo la tradizione avrebbe allestito il primo presepe della storia, non abbia conosciuto i Vangeli apocrifi, a cui proprio nel Medioevo si rifacevano le numerose e capillari sacre rappresentazioni che, spesso, costituivano per il popolo occasione di conoscenza della “buona novella”.
Un fatto è certo: i Vangeli apocrifi non solo rispondono all’esigenza, da sempre avvertita dai cristiani, di sapere tutto intorno alla nascita e alla vita di Gesù, ma il racconto dei prodigi della “notte santa”, dell’infanzia nella casa di Nazareth e dei misteri che accompagnarono la morte del Messia è il frutto della elaborazione di una fantasia assai ricca, che mette insieme cultura orientale e cultura greca e rivela la spontaneità e la freschezza di un mondo nuovo che sta sorgendo dalle macerie dell’antico.
Forse è proprio per questa spontaneità e freschezza che questi Vangeli hanno influenzato la mentalità e la letteratura popolare di tutti i tempi, alimentando una sorta di cristianesimo “sotterraneo” e parallelo a quello ufficiale, che ancora oggi si esprime nelle nostre case con l’allestimento, impegnativo ed entusiasmante, del presepe.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13658

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Natale secondo i Vangeli


Il titolo potrebbe suscitare qualche perplessità, infatti cosa significa parlare del Natale secondo i Vangeli? In quale altro modo potremmo farlo? In realtà la festa del Natale, le sue tradizioni, persino la storia della nascita di Gesù si sono evolute con il tempo, dalle poche e importanti informazioni dei Vangeli, con aggiunte, invenzioni e arricchimenti là dove era detto troppo poco. L'infanzia di Gesù infatti è riportata solo dai Vangeli di Luca e di Matteo che nei primi due capitoli dei loro scritti ci raccontano l'annuncio della nascita di Gesù, la nascita stessa e pochi cenni sulla vita precedente la vita pubblica. Gli altri scritti del Nuovo Testamento non ne parlano.
La prima cosa che si nota però leggendo i due testi è che sono assai differenti. Anzi sembrano non concordare proprio per niente: gli episodi sono del tutto diversi, ugualmente diversi il clima, l'orientamento e l'organizzazione dei racconti. Ad esempio l'annuncio della nascita è dato solo a Giuseppe per Matteo, solo a Maria per Luca; Gesù nasce a Betlemme ma in casa per Matteo, in una mangiatoia per Luca; il Messia si manifesta a ricchi stranieri per Matteo, a poveri pastori per Luca e altro ancora. Nei secoli seguenti sono stati messi insieme i vari episodi, sommandoli, senza considerare il messaggio specifico dei due evangelisti, e aggiungendo la vita di Maria fin dalla sua nascita e la vita e morte di Giuseppe. Sono stati quindi amplificati i vari episodi per cui nella stalla ora ci sono l'asino e il bue, i Re Magi sono 3 e si chiamano Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, fino ad arrivare al secolo VIII quando si sono fissati tutti i particolari del Natale come li conosciamo oggi nella tradizione popolare e come vengono rappresentati da allora nell'arte e nei presepi.
Le nostre tradizioni natalizie contengono in realtà poco dell'originario messaggio evangelico e oggigiorno, poiché il Natale sta diventando sempre meno una festa religiosa, emergono sempre più aspetti che nulla hanno a che fare con l'avvenimento originario. Diventa importante perciò recuperare quello che realmente i Vangeli ci raccontano per cercare di ritrovare il vero nucleo della festa cristiana.
I vangeli dell'infanzia non sono favole, perché si basano su solidi avvenimenti storici, ma non vanno neppure intesi letteralmente, prendendoli per cronache. Essi cercano di interpretare la storia della famiglia di Nazaret per trovare il senso di tali avvenimenti. Leggendoli con attenzione si vede che non si parla né di asino, né di bue, ma ci viene svelato chi è quel bambino nato da Maria; dei Magi non si racconta né chi siano né quanti siano, ma si dice che riconobbero la salvezza di Dio nascosta nella semplicità di un neonato venuto al mondo nella povertà e nell'umiltà. Letti nel modo corretto allora Matteo e Luca concordano sugli stessi dati essenziali: i principali personaggi sono gli stessi; la nascita di Gesù è annunciata da un messaggio divino portato da un angelo del Signore; il nome di Gesù è stato imposto e indica la Salvezza che giunge per l'intera umanità; Gesù è genealogicamente figlio di Davide, ma non è nato da Giuseppe che lo ha adottato come figlio; la sua origine risale a una vergine e allo Spirito Santo; concepito prima della coabitazione, è nato dopo che Giuseppe ha preso Maria con sé; infine Gesù è nato a Betlemme. Questo è quello che possiamo dire sia storicamente sicuro.
Il messaggio evangelico ci annuncia attraverso questi avvenimenti che è giunta la salvezza di Dio, che sta per cambiare completamente il mondo a causa della Passione e Morte di Gesù, pure prefigurate nei Vangeli dell'infanzia (si pensi ai 3 giorni in cui Gesù non si trova, come per 3 giorni resterà nel buio del sepolcro). Luca ci dice che si passa dalla Legge, impossibile da osservare, allo Spirito, che, posto nel cuore dell'uomo, gli dà la forza di agire secondo la volontà divina, cioè di amare tutti gli uomini. Matteo ci racconta che, come Erode, molti rifiutano e combattono l'arrivo del Messia e la Buona Notizia che porta con sé, perché accettarne la venuta costringerebbe a uscire dal proprio egoismo e a cambiare radicalmente la vita, divenendo più generosi, onesti e aperti verso gli altri.
Il Natale secondo i Vangeli ci dice che la nascita apparentemente normale di un bambino di una povera famiglia di Nazaret, il quale da grande farà parlare di sé, è il centro dell'universo, anzi è il suo Creatore che si è nascosto nella fragilità genuina di un neonato esposto ai potenti, ai prepotenti, al freddo e alla fame come ogni uomo, senza privilegi.
Se si accetta questo messaggio allora va bene anche il contorno, qualunque sia.
L'invito è a recuperare questa visione del Natale, i suoi veri principi cristiani e a farli di nuovo nostri, nella vita di tutti giorni, nell'orientamento generale della nostra vita e anche in politica, perché no, visto che il nostro è un partito che si ispira ai principi cristiani.
Tanti parlano di recupero delle tradizioni e dei valori della nostra civiltà occidentale, ma spesso pensano a riti e abitudini ormai vuote, simboli ormai muti, perché dietro c'è un pensiero debole e incerto, senza valori veri e autentici princìpi cristiani. Le loro parole allora cadono nel vuoto, non si vedono risvegli e nuovi movimenti, perché manca il fondamento delle tradizioni alle quali vogliono ispirarsi; in realtà è solo paura delle nuove tradizioni che spesso giungono da lontano.
La rinascita o almeno il rinnovamento dell'occidente, una volta cristiano, possono venire solo da una rifondazione dei princìpi e dei valori ai quali ispirarsi, e non dal timore verso altri e diversi valori che avanzano. Non hanno senso infatti certi referendum contro i musulmani e i loro minareti di cui evidentemente molti hanno paura, e forse anche con ragione, ma è la paura che viene dalla debolezza del nostro credo, non dalla loro forza.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13659




chi fu ad assegnare la nascita al 25 dicembre?



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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13728

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C i t a z i o n i




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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13729

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C i t a z i o n i

Ho trovato moltissime citazioni sul Natale, alcune divertenti, altre profonde e altre ancora molto, molto vere!
ne ho scelte alcune e ve le comincio a postere subito:


Vorrei poter mettere lo spirito del Natale all’interno di un barattolo e poterlo tirare fuori mese per mese, poco alla volta.
Harlan Miller


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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13730

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C i t a z i o n i

Natale non sarà Natale senza regali.
Louisa May Alcot


Il Natale, bambini, non è una data. E’ uno stato d’animo.
Mary Ellen Chase



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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13731

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C i t a z i o n i

Onorerò il Natale nel mio cuore e cercherò di tenerlo con me tutto l’anno.
Charles Dickens





Fino a quando non renderemo il Natale un'occasione per condividere i nostri buoni sentimenti, tutta la neve dell'Alaska non basterà ad imbiancarlo!
(Bing Crosby)



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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13733

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C i t a z i o n i

Natale non sarà Natale senza regali.
Louisa May Alcott




Babbo Natale ha avuto una brillante idea: andare a trovare la gente una volta all'anno!
(Victor Borge)


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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13734

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C i t a z i o n i

Natale è la dolce stagione nel quale dobbiamo accendere il fuoco dell'ospitalità e la straordinaria fiamma di carità nel nostro cuore.
(Washington Irving)





Il Natale muove una bacchetta magica sul mondo ed ecco, tutto è più dolce e più bello!
(Norman Vincent Peale)


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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13735

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C i t a z i o n i

Il Natale dovrebbe essere legna che arde nel caminetto, profumo di pino e di vino, buone chiacchiere, bei ricordi e amicizie rinnovate. Ma...se questo manca basterà l'amore.
(Jesse O'Neill)






Il Natale, bambino mio, è l'amore in azione. Ogni volta che amiamo, ogni volta che doniamo, è Natale.
(Dale Evans)
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13736

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C i t a z i o n i

Il Natale dovrebbe essere legna che arde nel caminetto, profumo di pino e di vino, buone chiacchiere, bei ricordi e amicizie rinnovate. Ma...se questo manca basterà l'amore.
(Jesse O'Neill)





Il Natale, bambino mio, è l'amore in azione. Ogni volta che amiamo, ogni volta che doniamo, è Natale.
(Dale Evans)



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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13737

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C i t a z i o n i

Se il Natale non esistesse già, l'uomo dovrebbe inventarlo. Ci deve essere almeno un giorno all'anno a ricordarci che stiamo su questa terra per qualcos'altro oltre che per la nostra generale ostinazione!
(Eric Sevareid)

Se fossi un filosofo, dovrei scrivere una filosofia dei giocattoli, per dimostrare che nella vita non bisogna prendere nient'altro sul serio e che il giorno di Natale in compagnia dei bambini è una delle pochissime occasioni in cui gli uomini diventano completamente vivi!
(Robert Lynd)

S'io fossi il mago del Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento!
(Gianni Rodari)
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