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TOPIC: Calendario dell'Avvento 2012

Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13765


Cappella Palatina - XII secolo - Palermo


In molte Natività dei primi secoli, oltre ai due tradizionali animali, appaiono due donne affaccendale attorno al Bambino, che nella scena appare due volte: nella mangiatoia, accanto alla Madre, e nella vasca da bagno, in mezzo alle donne. La cosa è veramente strana. Come può esser sorta nella fantasia dell'artista, l'idea di un bagno in pieno inverno e in una stalla? E quelle donne chi sono, e da dove sono venute? Il parto della Vergine non ebbe bisogno di nessuna levatrice. San Luca, come non parla dei due animali, così non parla delle due donne. Ma se non ne parla lui, ricorriamo agli apocrifi e nello pseudo Matteo troveremo il racconto di Zelomi e Salome, che assistono al parto della Madonna. Una di esse, Salome, sempre secondo l'apocrifo, dubita persino della verginità di Maria. Per punizione le si paralizzano le braccia, ma nato il Bambino e sparito il dubbio, ella riacquista l'uso delle braccia, ed eccola, con la compagna, affaccendarsi attorno al neonato.
Lo schema figurativo passa dalle forme semplificate presenti nei sarcofaghi romani a quelle più elaborate che – probabilmente iniziate nella Palestina del VI secolo – vengono diffuse dalla Chiesa di Bisanzio e prevedono la divisione in due scene: in alto, quella della mangiatoia coi due animali che adorano il Bambino; in basso, quella del bagno con due donne che servono il neonato. Due scene che soltanto un grande scultore riuscì a fondere in un'unica, mirabile composizione. Niccolò Pisano, nel pergamo del Battistero di Pisa, rappresentò in un pannello la Natività con perfetta coerenza plastica, ma con un carattere fortemente romano.



Nicola Pisano - Battistero di Pisa - 1257-60
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13766



Bonanno Pisano - Duomo di Pisa - 1190 circa


La parte superiore della formella è sdedicata all'annuncio ai pastori, con una particolare disposizione simmetrica di angeli e pastori.
I due pastori - sulla sinistra - sono vestiti allo stesso modo: gaiacconi di pelle, stivali, un insolito cappello a punta e una bisaccia al fianco.
Il pastore più anziano smette di suonare, per dare ascolto all'angelo.
L'altro - più giovane - continua a suonare la piva, divenuto tipico strumento musicale del Natale.
Sul lato opposto i due angeli, vestiti allo stesso modo e con i capelli intrecciati, sono colti nell'atto di dare la notizia della Nascita.
Lungo il contorno della grotta sono disposte le pecore.
All'interno, nella parte più lontana, appaiono il bue e l'asinello, intenti a scaldare il Bambino con il loro fiato.
In primo piano, due levatrici attorno ad una vasca danno cura alla Madonna.
Questa - distesa e prostrata dal parto - pare iniziare a trovare pace.
Accanto a lei, san Giuseppe sembra vegliare la scena.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13767



Perché la scena della Natività acquistasse una intimità più cristiana e una delicatezza più affettuosa, doveva venire San Francesco, con la sua tenera devozione per il Bambino Gesù. La notte di Greccio, con San Francesco che "al nominare che faceva il Bambino divino, si lambiva con la lingua le labbra", ebbe un grande riflesso sull'iconografia natalizia. Se Duccio risente ancora dell’influenza bizantina, la grande novità nella rappresentazione artistica va cercata nella chiesa superiore di Assisi, con la scena della Natività dipinta da Giotto.
La Madonna non sta più giunonicamente adagiata sul fianco. Si è alzata a sedere; ha preso con le due mani il suo fantolino e se lo sta guardando con tenerezza materna. Anche qui ci sono le due donne del bagno, e una di esse tende le braccia al bambino, forse chiamandolo per nome, mentre l'altra, anche più ardita, si permette una confidenza davvero inaspettata; gli tintilla il nasino con un dito!
Qui Gesù non è più adorato: è vezzeggiato. E perché la scena non abbia più nulla di triste, sparisce la grotta in ombra, e al suo posto sorge una capanna leggera, aerea; la Natività è un evento di gioia, di luce e di serenità. Il cielo è corso da tanti Angeli lieti, e la terra è coperta di tante allegre bestiole.


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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13768


Giotto - Cappella degli Scrovegni - Padova - 1303-05



Un paesaggio roccioso fa da sfondo alla scena della Natività, tutta incentrata in primo piano. Maria è infatti distesa su un declivio roccioso, coperto da una struttura lignea, ed ha appena partorito Gesù, mettendolo, già fasciato, nella mangiatoia, aiutata da un'inserviente, davanti alla quale spuntano il bue e l'asinello. Giuseppe sta accovacciato in basso dormiente, come tipico dell'iconografia, a sottolineare il suo ruolo non attivo nella procreazione; la sua espressione è incantata e sognante. Il manto di Maria, un tempo azzurro lapislazzuli steso a secco, è andato oggi in larga parte perduto, scoprendo la stesura sottostante della veste rossa. A sinistra si svolge l'annuncio ai pastori, due, raffigurati di spalle vicini al proprio gregge, mentre dall'alto un angelo li istruisce sull'evento miracoloso. Altri quattro angeli volano sopra la capanna e rivolgono gesti di preghiera al fanciullo nato e a Dio nei cieli.

Originale è il taglio prospettico dell'architettura, capace di rinnovare la statica tradizione bizantina dell'iconografia. Solide sono le figure, soprattutto quella della Madonna e quella di Giuseppe, che fanno pensare a modelli scultorei, di Giovanni Pisano. La tensione della Madonna nell'azione e l'attenzione che essa rivolge al figlio sono brani di grande poesia, che sciolgono in un'atmosfera umana e affettuosa il racconto sacro. L'inserimento delle figure nello spazio è efficacemente risolta e gli atteggiamenti sono spontanei e sciolti, anche negli animali.

Delicate sono le tonalità dei colori, che spiccano sull'azzurro del cielo (in questo caso danneggiato), armonizzandosi con le altre scene della cappella.



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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13769



Duccio di Buoninsegna - 1255 - 1318-9


Nel secolo successivo, al Nord più che in Italia, aumenta la vicinanza tra Maria e il Bambino, con la madre che abbraccia il figlio , mentre questi le rivolge lo sguardo. Talora – ma raramente – Maria è rappresentata mentre allatta.
L’iconografia medioevale nordica è spesso influenzata dalla visione della Natività riferita dalla santa mistica Brigida di Svezia: la Madonna dai capelli biondi, Gesù giacente a terra che irradia luce dal proprio corpo. In molte raffigurazioni vengono introdotte altre sorgenti luminose per enfatizzare questo effetto e la Natività viene molto comunemente trattata con il chiaroscuro, cosa che rimarrà fino all’epoca barocca. Altri dettagli - come la candela appesa al muro o la presenza di Dio Padre dall’alto – provengono dalla visione mistica.
La Vergine è rappresentata in ginocchio insieme a san Giuseppe. Questo schema – noto come Adorazione di Cristo – diventerà uno dei più comuni a partire dal XIV secolo; la sua introduzione è anteriore alla visione di santa Brigida ed ha origine francescana. San Giuseppe – tradizionalmente raffigurato come un vecchio – è spesso dipinto mentre dorme; in ogni caso generalmente incapace di avere un ruolo attivo, anche se talora è visto mentre strappa parte del proprio vestito per fare delle fasce per il Bambino o mentre accende un fuoco. Il culto di san Giuseppe aumenterà solo a partire dal tardo Medioevo (la sua festa fu introdotta solo nel 1479) e questo si rifletterà nell’iconografia , fino al XVII secolo quando la figura della Madonna prenderà di nuovo il sopravvento.


Conrad von Soest - 1403
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13770


Cappella dei magi, Pseudo Pier Francesco fiorentino,copia della natività di Filippo Lippi, XV secolo


Si esca da San Francesco di Assisi e si entri nella Cappella dei Medici a Firenze. E' vero che nel tragitto è passato più di un se colo, ma che cosa è accaduto nell'arte cristiana? Sull'altare della cappella, fra Filippo Lippi ha dipinto Gesù Bambino completamente nudo, adagiato sopra un prato dipinto. Scomparsa la mangiatoia, è scomparsa la stalla, scomparsa la grotta, la scena è quella di un bosco attraverso il quale filtra una luce di leggenda. La festa è tale, attorno a questo bimbo sgambettante sopra un prato, che Benozzo Gozzoli, chiamato a completare la scena, ha bisogno di tre intere pareti di affreschi. Turbe d'Angeli volano tra le nuvole, sfiorano le cime degli alberi. Schiere di Angeli scendono in terra, tra aiuole fiorite. Squadre di Angeli s'inginocchiano sul tappeto dei fiori.
E mescolati agli Angeli volanti, appaiono Angeli giardinieri, Angeli adoranti, uccelli d' ogni specie, piante di ogni essenza, fiori di ogni varietà. La Natività è davvero la gloria del cielo e la letizia della terra. Non passerà molto e diventerà addirittura una festa mondana. Dagli angoli della scena, una folla di personaggi profani invaderanno il quadro. Nelle Natività di Domenico Ghirlandaio e di Sandro Botticelli il nucleo religioso sarà ridotto al minimo, mentre l'accessorio, addirittura il profano, occuperà la maggior parte dello spazio.
Chi sono tutti quei personaggi, in abiti sfarzosi, in pose compiaciute, che si raggruppano elegantemente attorno a Gesù Bambino? Sarà inutile andarli a cercare nei Vangeli canonici oppure nei Vangeli apocrifi. Se si vorranno identificare, bisognerà scorrere le cronache del tempo. Sono infatti i signori della città, i ricchi mercanti, gli umanisti e gli stessi artisti, che si compiacciono di ritrarsi fra i potenti del mondo.
La nascita di Gesù, nel Rinascimento, è un, pretesto per la celebrazione della potenza e della ricchezza. Se non è una profanazione, è certo una cosa che ha molto del profano. Gli artisti, che seguono docilmente il gusto del tempo, non se ne accorgono, ma se ne accorge un frate, fra Girolamo Savonarola, che grida dal pulpito di San Marco: "Voi dipintori fate male; che se poi sapessi li scandali che ne segue, e quello che so io, voi non le dipingereste. Voi mettete tutte le vanità nella chiesa!".
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13771



Benozzo Gozzoli - Cavalcati dei Magi - XV secolo





Ghirlandaio - Natività - XV secolo
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13772


Botticelli - Natività mistica - 1502 secolo

Un solo artista, il più sensitivo e spirituale, scosso dalle parole del frate, avverte la vanità di quella pittura profana. Sandro Botticelli, dopo aver dipinto Natività piene di estranei personaggi, convertitosi al piagnonismo, compone una Natività fortemente allegorica, dove il Bambino non è più al centro di un mondo mondano, ma si trova al centro della lotta fra il bene e il male. Angeli abbracciano uomini di buona volontà, mentre diavoli si rintanano nelle screpolature della roccia.

Il soggetto della tavola è la natività di Cristo, interpretata come un'adorazione del Bambino da parte di Maria, dei pastori e dei Magi tra cori angelici. Al centro si trova la grotta della natività, forata sul dietro per lasciar intravedere il bosco e coperta da una tettoia di paglia retta da tronchi, con il Bambino al centro su un giaciglio coperto da un telo bianco, la giganteggiante Vergine a destra e il sonnolento Giuseppe a sinistra; dietro si vedono il bue e l'asinello, simboli tradizionali di ebrei e pagani che assistettero all'evento senza prendervi parte.
Il resto delle figure è disposto in maniera strettamente ritmica, generando simmetrie e andamenti che hanno la cadenza di un balletto. A sinistra un angelo vestito di rosa accompagna i tre re Magi; a destra uno vestito di bianco indica il Bambino a due pastori. Entrambi tengono in mano rami d'ulivo, simbolo di pace. In basso, ai piedi di un sentierino tra rocce scheggiate, tre gruppi mostrano l'abbraccio e il bacio di comunione tra angeli e personaggi laureati, quindi virtuosi, mentre sul terreno cinque diavoletti fuggono spaventati trafiggendosi coi loro stessi forconi e ricacciandosi nelle profondità attraverso le crepe del suolo: si tratta probabilmente di una visione profetica della liberazione dell'umanità dal male.
Sopra la tettoia tre angeli, con le vesti che ricordano i colori delle tre Virtù teologali (da sinistra bianco per la Fede, rosso per la Carità e verde per la Speranza) intonano un canto reggendo un corale tra le mani. Più in alto, oltre il boschetto che circonda la grotta, fatto di slanciati alberelli disposti a semicerchio, e il cielo azzurrino, si apre un fulgido brano di paradiso, su fondo oro, dove un gruppo di dodici angeli inscena un vorticoso carosello tenendosi per mano e reggendo rametti d'ulivo a cui sono appesi nastri svolazzanti e corone. Questo fantastico girotondo venne probabilmente ispirato da una reale sacra rappresentazione messa in scena da Filippo Brunelleschi in San Felice in Piazza. Si tratta di una ricreazione dell'Annunciazione, in cui dei fanculli stavano sopesi nel vuoto, sostenuti da una struttura dorata a forma di cupola, simulando un coro angelico. Questo tipo di rappresentazione ebbe un successo tale che venne a lungo replicata per cui non è escluso che Botticelli l'avesse potuta osservare direttamente.
L'opera combina il tema della nascita di Cristo con quello della sua seconda venuta, cioè il ritorno sulla Terra prima del Giudizio Universale come promesso nel Libro della Rivelazione. In quell'occasione si assisterà alla completa riconciliazione tra gli uomini e Dio, come sembrano preannunciare le figure abbracciate in primo piano. Oppure le tre coppie potrebbero indicare i mezzi per vincere la presenza del male, ovvero la fratellanza e, tramite l'esempio degli angeli, la preghiera.

Sicuramente il soggetto venne ispirato dalla situazione religiosa e politica fiorentina all'alba del nuovo secolo, memore ancora dei tragici eventi che avevano visto la calata di Carlo VIII, la cacciata di Piero de' Medici dalla signoria della città e la presa di potere del partito di Girolamo Savonarola. Botticelli in particolare dovette essere molto colpito dalla figura del frate ferrarese, e in tutte le sue opere dell'ultima fase, dagli anni ottanta in poi, si assiste a un ripiegamento verso forme sempre più drammaticamente religiose, ricche di significati escatologici e caratterizzate da convenzioni stilistiche volutamente arcaizzanti, che lasciarono sostanzialmente isolato l'artista nel panorama artistico dell'epoca.

Il pathos che si respira nel quadro è eloquente e ricorda il canto del partito savonaroliano Al vaglio, al vaglio, venite tutti quanti e con amari pianti. Non mancano però elementi della cultura umanistica, come la scritta in greco che corre lungo l'estremità superiore della tavola, che riporta la data e alcuni riferimenti alle condizioni dell'Italia in quel frangente, che vengono definite "torbide". Per molti studiosi l'iscrizione sarebbe un riferimento indiretto al Savonarola e all'avverarsi delle sue profezie catastrofiche.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13773


Leonardo - Adorazione dei Magi





Piero della Francesca
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13774



Correggio

E' tempo ormai di divisione. Gesù torna ad essere segno di contraddizione. Martin Lutero, fra poco, porterà nella coscienza cristiana la spada dell'eresia già annunciata dal Savonarola. Ed ecco allora che ogni dilettazione episodica sparisce. Soltanto l'amore per Gesù, soltanto la sua adorabile divinità può dare ai Santi la forza di resistere e di vincere. Perciò l'arte del Cinquecento e del Seicento dimentica ogni descrittivismo; abbandona la piana narrazione e assume il tono e il rilievo dell'apologia. Contro l'eresia che divide la natura dalla Grazia, l'arte sublima la natura per mezzo della luce. Il corpo di Gesù, cioè del Dio incarnato, acquista un soprannaturale splendore. E' un grumo di luce che brilla in mezzo alla scena e respinge le ombre ai margini del quadro.
Nascono così i capolavori del Correggio e dei Tintoretto, nei quali il Bambino Gesù è come un'ostia fulgidissima offerta per la redenzione del mondo. Nascono i Presepi tutto miracolo, senza più leggenda; quei Presepi che oggi ci sembrano alquanto enfatici, ma che rappresentano invece il vertice di un'arte che gareggia con l'estasi. L'evento del Natale nel mezzo della notte, assume il significato mistico del divino che scende nell'umano; dell'eternità che viene a vivere nel tempo. Significa la luce della redenzione che brilla improvvisamente nelle tenebre della perdizione. La scintilla della speranza, che incendia sulla terra gelata la fiamma della divina carità.



Tintoretto
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13775


Lorenzo Lotto





Mantegna






Giorgione
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13776



Geertgen Tot Sint Jans 1490



Questa affascinante tavoletta, attribuita al pittore fiammingo per affinità con altre sue opere, sembra rappresentare puntualmente la visione mistica di Brigida di Svezia: la santa, vissuta nel ‘300, racconta nelle sue “Rivelazioni”di essere stata testimone della nascita di Cristo, da cui si emanava una luce talmente fulgida da oscurare la candela che Giuseppe teneva in mano. Quest’ultimo elemento, da quel momento inserito tra gli attributi iconografici del Santo, nell’opera non si vede, probabilmente perché la tavoletta è stata ulteriormente rimpicciolita nei secoli successivi.

L’artista è riuscito, con l’uso straordinario della tecnica dell’olio, a rendere il bagliore che, dal corpo nudo del bimbo, si riverbera sul purissimo volto della madre, sui graziosi angioletti e, in misura minore, sui musi mansueti di bue e asino. Arretrato, nel buio, un esterrefatto Giuseppe assiste alla scena miracolosa. All’esterno della capanna, la sagoma abbagliante dell’angelo annunziante illumina la notte invernale, obbligando i pastori a ripararsi gli occhi.

L’artista, secondo la spiritualità diffusa nei Paesi Bassi, insiste sull’umiltà della scena, tralasciando ogni elemento accessorio e facendo della luce, non solo divina ma anche umana (il fuoco acceso dai pastori, la candela retta da Giuseppe), la vera protagonista del quadro, che è considerato uno dei primo notturni della storia dell’arte.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13777





La tela racconta la nascita di Cristo, traducendo un realismo autentico che rende l'episodio "vero". I santi, le madonne del Caravaggio hanno le fattezze degli emarginati, dei poveri che egli bene aveva conosciuto durante il suo peregrinare e fuggire in lungo e in largo per l'Italia.

Nella “natività” palermitana ogni personaggio è colto in un atteggiamento spontaneo: san Giuseppe ci volge le spalle ed è avvolto in uno strano manto verde. Sicuramente molto giovane rispetto all'iconografia tradizionale, dialoga con un personaggio che si trova dietro la figura di san Francesco, che alcuni critici pensano possa essere fra' Leone. La presenza di san Francesco è sicuramente un tributo all'Oratorio, che all'epoca era passato alla Venerabile Compagnia a lui devota costituitasi già nel 1569. La figura a sinistra è san Lorenzo.

La Madonna, qui con le sembianze di una donna comune, ha un aspetto estremamente malinconico, e forse già presagisce il destino del figlio, posto sopra un piccolo giaciglio di paglia. La testa del bue è chiaramente visibile, mentre l'asino si intravede appena. Proprio sopra il Bambino vi è infine un angelo planante, simbolo della gloria divina. Ciò che conferisce particolare drammaticità all'evento è il gioco di colori e luci che caratterizzano questa fase creativa del pittore.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13778



Georges de la Tour , 1648 circa


La singolare natività di De LaTour è altamente suggestiva.
E’ come uno squarcio di luce che ci lascia vedere ilMisteroDue donne, sedute nellapenombra, riempiono perintero lo spazio scenico.
Al centro, in un semplice e raffinato abito rosso, stala madre.Tiene in grembo, sollevandolo leggermente, il bimbo addormentato.
Lo guarda.
Le dita toccano con grazia il corpo del figlio, per custodirloe ostentarlo allo stessotempo.Il bimbo, completamenteavvolto in fasce, ha un viso sereno e luminoso.
Accanto a lei, una donna, dipinta di profilo, regge con lamano sinistra una candela.La mano destra protegge la fiamma, così il bagliore del
lume non disturba lo sguardo dell’osservatore. L’espediente luminoso permette di dirigersi naturalmente verso il volto del bimbo.
Tale è la luminosità del suo viso da apparireegli stesso sorgente di luce per quanti lo circondano.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13779




Una Natività rubata per conto della mafia, un’altra distrutta da un attentato realizzato dalla mafia.
Chi sono gli autori di questi celebri quadri andati perduti?









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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13789

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13790

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13791

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LA LEGGENDA DI BABBO NATALE

Babbo Natale sembra realmente esistito e si tratta di un personaggio cristiano appartenente all atradizione medievale: San Nicola di Mira.
San Nicola nacque a Patara (Turchia) ed apparteneva ad una ricca famiglia del luogo. Divenne vescovo di Mira (in Licia) nel VI secolo D.C.
Quando morì e le sue spoglie furono deposte a Mira e nel 1087 furono trafugate da un gruppo di cavalieri italiani camuffati da mercanti e trasportate a Bari.
Tuttora tali spoglie sono conservate nella famosa città pugliese di cui San Nicola divenne il santo protettore.
Si narra che San Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti calandoglielo anonimamente attraverso i camini o le loro finestre.
Da qui nasce la credenza di un arzillo vecchietto che, dopo aver fabbricato giocattoli per bambini con l'ausilio di una slitta trainata dalle renne, distribuisce ii regali calandosi dal camino.
In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia popolare "portatore di doni", compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di natale.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13792

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Leggenda del Vischio

Il vischio, come pianta utilizzata durante il periodo natalizio, è legato ad una leggenda molto bella che riguarda un vecchio mercante.
Ci sono altre tradizioni e leggende legate al vischio: ad esempio Perché ci si bacia sotto il vischio? Abbiamo una sezione ad hoc che spiega questa usanza.

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C'era una volta, in un paese tra i monti, un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva piu' nessun amico.
Il vecchio mercante si girava e rigirava, senza poter prendere sonno.
Uscì di casa e vide gente che andava da tutte le parti verso lo stesso luogo. Qualche mano si tese verso di lui. Qualche voce si levò:
- Fratello, - gli gridarono - non vieni?
Fratello, a lui fratello? Lui non aveva fratelli. Era un mercante e per lui non c'erano che clienti: chi comprava e chi vendeva. Per tutta la vita era stato avido e avaro e non gli importava chi fossero i suoi clienti e che cosa facessero.
Ma dove andavano?
Si mosse un po' curioso. Si unì a un gruppo di vecchi e di fanciulli. Fratello! Oh, certo, sarebbe stato anche bello avere tanti fratelli! Ma il suo cuore gli sussurrava che non poteva essere loro fratello. Quante volte li aveva ingannati? Piangeva miseria per vender più caro. E speculava sul bisogno dei poveri. E mai la sua mano si apriva per donare. No, lui non poteva essere fratello di quella povera gente che aveva sempre sfruttata, ingannata, tradita. Eppure tutti gli camminavano a fianco. Ed era giunto, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme.
Ora li vedeva entrare e nessuno era a mani vuote, anche i poveri avevano qualcosa. E lui non aveva niente, lui che era ricco.
Arrivò alla grotta insieme con gli altri; s'inginocchio insieme agli altri. - Signore, - esclamò - ho trattato male i miei fratelli. Perdonami.
E cominciò a piangere.
Appoggiato a un albero, davanti alla grotta, il mercante continuò a piangere, e il suo cuore cambiò. Alla prima luce dell'alba quelle lacrime splendettero come perle, in mezzo a due foglioline. Era nato il vischio.
Baciarsi sotto il Vischio


Perché ci si bacia sotto il vischio? Si tratta di un'usanza molto antica che vediamo fare ogni anno nel periodo natalizio

I Druidi attribuivano al vischio un grande potere. Essendo una pianta aerea, che non ha radici ma vive attaccata al tronco di altri alberi, era considerata manifestazione degli dei che vivono in cielo; il toccare l'umana terra avrebbe voluto dire perdere i propri preziosi poteri. In effetti se usato bene aveva effetti curativi e miracolosi, se usato male poteva essere velenoso.
Viene definita la pianta della Luna, grazie alle sue bacche bianche e lattiginose, che quasi brillano al buio. I Celti usavano coglierlo soltanto in caso di reale necessità e con un falcetto d'oro, vestiti di bianco, scalzi e digiuni.



Il vischio era anche la pianta associata alla dea anglosassone Freya (o Frigga), sposa del dio Odino e protettrice dell'amore e degli innamorati. La leggenda narra che Freya aveva due figli, Balder e Loki. Il secondo, cattivo e invidioso, voleva uccidere il primo, buono e amato da tutti.
Venuta a conoscenza di ciò Freya cercò di proteggere Balder e chiese a Fuoco, Acqua, Terra, Aria e a tutti gli animali e le piante di giurare la loro protezione per l'incolumità del figlio, e così fecero.
Loki però scoprì che la madre non si era rivolta ad una pianta, che non viveva né sopra né sotto terra: il vischio. Intrecciando i rami di questa pianta fece così un dardo appuntito, lo diede al dio cieco dell'inverno, che lo tirò dal suo arco e colpì, uccidendolo, Balder.
Tutti gli elementi della Terra e del Cielo si rattristarono per la morte dell'amato Balder e per tre giorni e tre notti cercano con tutte le loro forze di riportarlo in vita, ma non riuscirono. Freya, rassegnata e disperata, pianse tutto il suo dolore sul corpo del figlio. Magicamente, le lacrime sincere della madre, a contatto con il dardo di vischio, diventarono le bacche perlate della pianta e Balder riprese vita. Così Freya, colma di felicità, ringraziò chiunque passasse sotto l'albero su cui cresceva il vischio con un bacio.
Da lì in poi la dea vuole che chi sta sotto il vischio si baci, per avere la sua protezione eterna, simbolo della vita e dell'amore che sconfigge anche la morte.

Nel Cristianesimo questa simbologia è stata mantenuta e il vischio significa fortuna, protezione e amore. Si usa regalarlo durante il periodo natalizio, oppure usarlo come decorazione per i pacchi o da appendere sulla porta di casa, come buon auspicio per chiunque entri. Se due innamorati si baciano sotto un ramoscello terranno lontani da loro problemi e difficoltà.
Se nel periodo natalizio una ragazza che si trova sotto il vischio non viene baciata dal suo amato non si sposerà per l'intero anno a venire.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13793

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Leggenda delle Palline di Natale



Un artista di strada molto povero si trova a Betlemme nei giorni seguenti alla nascita del Bambino Gesù.
Voleva andare a salutarlo ma non aveva nemmeno un dono da portargli. Dopo qualche esitazione decise di recarsi alla grotta e di andarlo a trovare. Gli venne in mente un'idea: fece quello che gli riusciva meglio, il giocoliere, e fece ridere i piccolo bambino.
Da quel giorno per ricordarci delle risate di Gesù Bambino si appendono delle palline colorate all'albero di Natale.
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