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TOPIC: Calendario dell'Avvento 2012

Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #13997

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14000

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14001

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14002

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14003



Rispondete ad almeno una delle domande.



La copertina del singolo Do They Know It's Christmas? fu realizzata da un artista inglese, autore soprattutto di un'altra celebre copertina.
Qual è il nome di questo artista e quale quello del celebre disco?
(per il disco indicate solo le iniziali delle parole che compongono il titolo).

Il successo della canzone fu enorme; in particolare in Inghilterra diventò il singolo più venduto di sempre, battendo il primato detenuto da un celebre cantautore. A sua volta, qualche anno dopo, il record passò ad un altro cantautore. Qual è il loro nome?
(scrivete solo le loro iniziali)

Chi fu svegliato di soprassalto notte tempo e fatto caricare su un concorde in modo che arrivasse in tempo per l'incisione del brano?

Due cantanti non parteciparono diretamente all'incisione, ma mandarono il loro contributo vocale per posta; contributo che fu poi mixato da Geldorf in post produzione. Chi sono?
(scrivete solo le iniziali in ordine alfabetico)

La maggior parte degli artisti coinvolti nel progetto Band Aid apparve nell'edizione natalizia del programma televisivo Top of the Pops per eseguire in playback il brano. Solo uno dei cantanti "solisti" era assente - giustificato. Il suo posto fu preso da un altro cantante che prestò il suo volto alla voce del collega.
Chi era l'assente e chi il sostituto?
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14004

Ecco le risposte.





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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14009

un po' di aiutini per il quesito su Scrooge (giorno 15 - pagina 22):

- in italiano il film si chiama in modo diverso
- è una modernizzazione del racconto di Charles Dickens ' A Christmas Carol
- il protagonista non si chiama Scrooge


scusate, pensavo fosse facile!!
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Last Edit: 12 years 4 months ago by meruccia.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14037

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14038

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14039

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Le tradizioni di Natale in Italia





Nella zona di Bergamo, i contadini allestiscono i presepi “ambulanti”, passano per le vie del centro suonando e cantando dietro un carro che ospita una capanna, con Maria, San Giuseppe, Gesù Bambino e i pastori.
Nell’Abruzzo e nel Molise gli abitanti, che si recano alla Messa di mezzanotte, lasciano la porta di casa aperta e la tavola imbandita fino al loro rientro. Una leggenda, infatti, dice che la Madonna, San Giuseppe e Gesù bambino hanno così modo di scaldarsi, di nutrirsi e di benedire la casa.





La sera del 24 dicembre in Toscana, il capofamiglia pone sugli alari del focolare, una grossa radice di ulivo o di quercia e vi dà fuoco. Finchè il ceppo continua ad ardere, la porta di casa resta aperta e, a chiunque entri, viene offerto un buon piatto di minestra, seguito da “cantucci e brigidini” (tipici dolci natalizi) annaffiati da un bicchiere di vino nuovo.
In alcuni paesi delle Marche vengono intonate melodiose pastorali sulle voci degli animali che, secondo la leggenda, parlano nella Notte Santa. C’è il gallo che, con il suo grido squillante, annuncia:”E’ nato Gesù!”. Allora il bue, con il suo muggito prolungato, chiede:” Dove? Dove?”. E la pecora, con la sua voce tremula, risponde:”Beetlem! Beetlem!”.






In Sicilia vengono accesi grandi fuochi in segno di giubilo, mentre i “ciaramellari” intonano nostalgiche ninne-nanne. C’è anche l’usanza di scegliere un bambino di pochi mesi e di portarlo in chiesa presso l’altare. Ognuno poi gli offre un dono.
Ricordiamo in oltre in Emilia Romagna che la sera della vigilia è tradizione preparare i famosi tortellini, piatto tipico del giorno di Natale. Al suono delle campane che annunciano la Messa di mezzanotte, la preparazione della pasta deve essere terminata affinchè tutti possano partecipare alla Messa.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14040

Nel presepe moderno vengono rappresentati sia il luogo sia tutti i personaggi della Natività. Quest'usanza diventò popolare da quando statue e rappresentazioni religiose divennero sempre più numerose nelle chiese italiane. Una tradizione tutta italiana è il presepe vivente: uno dei più famosi è il presepio di piazza di Spagna a Roma. Il primo presepe vivente fu realizzato da San Francesco d'Assisi, nel 1223 a Greccio.
La tradizione del presepe ha origini antichissime, infatti deriva dal culto dei Lari, diffuso fra i Romani e gli Etruschi. I Lari erano gli antenati e venivano rappresentati con delle piccole statue. Il 20 dicembre le statue venivano disposte sopra un piccolo altare presso il quale la famiglia si riuniva per pregare.
La tradizione del presepe è particolarmente radicata a Napoli. Le statue, in legno e vestite con abiti di stoffa, sono delle vere e proprie opere d'arte. Le tradizionali tecniche di produzione artigianale risalgono al XV secolo. A Napoli, l'Associazione Italiana Amici del Presepio organizza ogni anno mostre di arte presepiale.
Per quanto riguarda invece l'albero di Natale, la sua origine è associata a numerose leggende, alcune legate al culto pagano e altre al culto cristiano. Nei culti pagani dell'Europa del Nord, l'abete veniva venerato come simbolo di lunga vita. L'usanza di esporlo in casa partì dalla Germania e solo successivamente si diffuse in tutta Europa. Entrò nelle case italiane solo alla fine del XIX secolo, quando la moglie di Umberto I decise di allestirlo nel Quirinale. Da qui divenne un costume popolare. La tradizione italiana vuole che venga allestito l'8 dicembre, il giorno dell'Immacolata, e smontato il 6, giorno dell'Epifania.
Due sono le figure folkloristiche legate al Natale: Babbo Natale e la Befana. La prima ha la stessa origine in tutto il mondo cristiano: deriva da un personaggio storico, il vescovo San Nicola da Mira. Si dice che il vescovo, durante il periodo natalizio, facesse doni ai più poveri. La rappresentazione moderna di Babbo Natale, vestito di rosso e con le renne, è invece abbastanza recente e risale al XIX secolo. La figura della Befana è invece legata ad una leggenda: dopo la nascita di Gesù, scelse di non seguire i Re Magi, ma subito dopo se ne pentì. Da allora, si dice che la notte dell'Epifania porti doni ai bambini, sperando che uno di questi sia proprio Gesù.
In Italia, la tradizione vuole che la cena della Vigilia di Natale sia base pesce. La parola latina "vigilia" significa veglia, caratterizzata dal digiuno. In quasi tutte le ricette della cena di Natale è presente il capitone, pesce che si ritrova in molti digiuni di carattere religioso.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14041

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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14042

Mancano pochi giorni all'arrivo del Natale e ogni regione del nostro Paese si sta preparando a celebrarlo, ognuna a suo modo. Non siete curiosi di viaggiare alla scoperta delle più belle tradizioni natalizie italiane? Le manifestazioni sono tantissime e variegate. Qui di seguito troverete una selezione delle più belle presenti nel Nord Italia...
Lombardia: soprattutto a Milano, il Natale è sinonimo di "panetun". Sulla sua origine vengono narrate svariate leggende, pare che il “pane di tono”( pane grande, così come lo chiamava Pietro Verri) fosse presente sulle tavole milanesi già dal Duecento, ma la più famosa è sicuramente quella del garzone di fornaio,Toni, che ebbe l'idea di arricchire il semplice pane con ingredienti costosi e pregiati( burro, uova, zucchero, uvette e frutta candita), pare per deliziare il palato di una bella golosa...
Una curiosità: due sono le pasticcerie che si contendono il primato di averlo inventato, la pasticceria Biffi e la pasticceria Cova. A voi il confronto...
Non è dicembre senza la Fiera degli Obej Obej, in concomitanza con la festa del patrono cittadino Sant'Ambrogio (quest'anno dal 7 al 10). Si tratta di uno dei mercatini natalizi più importanti e belli di Milano (il nome Obej Obej deriva appunto dall'esclamazione in dialetto milanese: oh belli, belli!) che per oltre un secolo ha animato la zona adiacente alla Basilica di Sant'Ambrogio. Dal 2006 ha cambiato location e si svolge in Piazza Castello, dove continua ad essere un tripudio di bancarelle coloratissime che vendono davvero di tutto.

Nel menu natalizio milanese non può mancare:
Consommè di cappone in gelatina, tortellini o casoncelli in brodo, cappone ripieno (con tritato di uova grana e mortadella) accompagnato da mostarda di Cremona, stecchini (spiedini di pollo e vitello) con insalata e come dolci: torrone, panettone o la sbrisolona.





In Lombardia, soprattutto a Milano, il Natale è sinonimo di Panettone.
Pare che esso prenda il nome da un certo Toni, garzone di fornaio, che decise di arricchire il semplice pane di tutti i giorni con ingredienti costosi e pregiati: burro, uova, zucchero, uvette e frutta candita, forse per far piacere ad una bella golosa. Non bisogna dimenticarsi però anche la tradizione, più recente, dei mercatini e delle bancarelle che animano le vie delle città lombarde per tutto il mese di Dicembre.Da segnalare soprattutto il tradizionale Mercatino di Natale di Livigno che, che oltre agli oggetti di artigianato, decorazioni e addobbi per l'albero di Natale, propone stands gastronomici che servono leccornie come castagne, noci, mele, il tipico panpepato, dolci fritti e lo squisito vin brulé. L'atmosfera è resa ancora più suggestiva dalle canzoni natalizie. Per tutto il periodo dell'avvento in tutte le case di Livigno saranno accese delle candele, come vuole l'antica tradizione alpina.
Sulle tavole lombarde a Natale non possono mancare:
Consommè di cappone in gelatina;
Tortellini o casoncelli in brodo;
Cappone ripieno (con tritato di uova grana e mortadella) accompagnato da mostarda di Cremona;
Stecchini (spiedini di pollo e vitello) con insalata;
Come dolci: il torrone, il panettone o la sbrisolona.
Le paste ripiene sono tra i primi piatti canonici delle feste nella tradizione italiana: di magro per la cena della Vigilia, grasse e ricche per il pranzo di Natale. In Lombardia, tra Bergamo e Brescia, si usano i casoncelli (casoncei), mezzelune ripiene di carne e pasta di salame cotte nel brodo di cappone; tra Mantova e Cremona ci sono invece i tortelli di zucca, conditi con burro, salvia e parmigiano. Anche a Milano è d’obbligo una pasta ripiena in brodo, ma presa a prestito dalla tradizione delle città vicine.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14043

Trentino: la festa del Natale ha il sapore della tradizione culturale mitteleuropea alpina. I centri storici si animano di luci, colori, e profumi dei mercatini natalizi e delle loro caratteristiche bancarelle che, in omaggio alla tradizione alpina, ricordano delle delle vere e proprie casette in legno. Infine una tra le tradizioni più sentite è quella della Adventskranz, la corona dell’Avvento, accompagnata dall’Adventskalender, il calendario dell'Avvento. La corona è costituita da un intreccio di rami di abete bianco, un nastro rosso di seta e quattro candele rosse che indicano le domeniche che precedono il Natale. Ogni domenica in famiglia si accende una candela e si cantano le canzoni tradizionali. Il calendario dell’Avvento, invece, viene regalato ai bambini che, dal 1° al 24 dicembre, al mattino, aprono una delle finestrelle del calendario per scoprire il regalino che vi si nasconde dietro. Una curiosità: a Bolzano, ogni anno dal 1°al 24 dicembre, in via della Posta, la facciata dell'edificio Max Valier viene trasformata in un immenso calendario dell'Avvento mentre a Vipiteno il calendario è presente in tutto il centro storico

Nel menu natalizio trentino non può mancare:
I canederli (polpettine di pane raffermo, speck, pancetta e salame, farina, uova, latte e brodo condite con spinaci, funghi porcini o fegato di vitello), i strangolapreti (gnocchetti di pane, latte uova e foglie di coste) conditi con burro, salvia e parmigiano, capriolo o capretto al forno con patate e per dolce lo strüdel e lo zelten.





In Trentino la festa più attesa dell’anno, il Natale, ha il sapore della tradizione e della cultura mitteleuropea alpina. I centri storici si animano con le luci, i colori, i profumi e le melodie dei mercatini di Natale e delle loro caratteristiche bancarelle. In omaggio alla tradizione alpina, i banchetti degli espositori si sono trasformati in casette di legno traboccanti di doni, dolci e spezie della tradizione. In queste zone è usanza per i bambini possedere un calendario speciale per il mese di dicembre; ogni giorno i bambini al mattino aprono una delle finestrelle del calendario, che si trovano nelle forme più svariate. Nella forma più tradizionale dietro ad ogni finestrella si trovava un disegno o un'immagine legata all'Avvento fino ad arrivare alla Natività. Oggi i calendari possono addirittura nascondere dietro alle finestrelle dolci, cioccolatini o caramelle.
Come in Germania, anche in Trentino il 6 dicembre Sankt Nikolaus visita le città, i paesi e le case per portare dolci e doni ai bambini buoni. Un tempo, in Alto Adige, la notte della Vigilia di Natale ci si recava a messa la sera tardi per festeggiare la Natività. Ancora oggi questo rito si ripete in tutte le parrocchie con funzioni religiose molto intense, chiamata "Christmette". In molte località alla fine delle messe ha luogo un concerto di strumenti a fiato particolare, poiché i suonatori si recano sui campanili delle chiese e da lì i suoni delle melodie natalizie si diffondono nella notte.
Sulle tavole trentine a Natale non possono mancare:
Canederli (polpettine di pane raffermo, speck, pancetta e salame, farina, uova, latte e brodo condite con spinaci, funghi porcini o fegato di vitello; possono essere conditi, una volta lessati, anche con burro fuso e formaggio oppure ragù di carne);
Strangolapreti (gnocchetti di pane, latte uova e foglie di coste) conditi con burro, salvia e parmigiano;
Capriolo o Capretto al forno con patate;
Per dolce lo Strüdel e lo Zelten.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14044

Friuli Venezia Giulia: la regione vanta antichissime tradizioni natalizie che si manifestano maggiormente nelle rappresentazioni sacre dei presepi. Da dicembre a gennaio le antiche leggende di origine mitteleuropea rivivono nelle piazze delle maggiori città. Tra le mille manifestazioni una tra le più belle è sicuramente quella del Palio dai Pignarulars di Tarcento (Ud), l'ultima del periodo natalizio. La festa ha origini celtiche e vede sfidarsi le diverse frazioni del paese, rigorosamente vestite in costume trecentesco in una spettacolare corsa di carri infuocati, seguita poi dalla rievocazione storica dell'investitura dei Castelli di Coja. In chiusura l'evento più atteso: l'accensione del falò epifanico (pignarul).

Nel menu natalizio friulano non può mancare:
Brovada e muset (zuppa di rape e cotechino) con polenta, trippa con sugo e formaggio,
cappone e come dolce la gubana (impasto di noci, mandorle, uvetta, miele, vino e rhum, avvolto in fragrante sfoglia) o le castagnole.





Il Friuli Venezia Giulia vanta antichissime tradizioni natalizie che si manifestano nelle rappresentazioni sacre dei presepi e in quelle, più profane ma non meno magiche, dei mercatini d’Avvento. Da dicembre a gennaio, dal mare alla montagna, il folclore e le antiche leggende di origine mitteleuropea rivivono nelle piazze e negli angoli più suggestivi di tutta la Regione, in un tripudio di tradizioni, vin brulé e mele caramellate.
Tra i mercatini delle città del Friuli Venezia Giulia: il più antico e sentito è la Fiera di San Nicolò, il vecchio santo con la lunga barba bianca che porta i doni ai bambini buoni la notte del 6 dicembre. Sulle bancarelle, dolci, giocattoli, oggetti di artigianato e idee regalo per tutto il mese di dicembre.
Sulle tavole friulane a Natale non possono mancare:
Brovada e muset (zuppa di rape e cotechino) con polenta;
Trippa con sugo e formaggio;
Cappone;
Come dolce la gubana (impasto di noci, mandorle, uvetta, miele, vino e rhum, avvolto in fragrante sfoglia) o le castagnole.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14045

Valle d'Aosta: Il Natale valdostano è caratterizzato dall'usanza di allestire un presepe vivente nelle vie delle città. Il presepe viene spesso animato dai bambini mentre gli adulti rappresentano le attività del passato per le vie dei borghi e offrono bevande e gustosissimi spuntini ai visitatori. Inoltre è tradizione che la sera del 24 dicembre, in tutte le parrocchie della regione, venga celebrata la Messa di mezzanotte e che, all'uscita, ci si scambi gli auguri di Natale tra una fetta di panettone, una tazza di cioccolata calda e un bicchierino di vin brulé.

Nel menù natalizio valdostano non può mancare:
Una fetta di mocetta su crostini e miele (salume di muscolo di vacca, pecora o capra, essiccato e aromatizzato con erbe di montagna, ginepro e aglio), qualche assaggio di lardo con castagne cotte e caramellate con miele, qualche crostino con fonduta e tartufo, un po' di zuppa alla Valpellinentze (cavolo, verza, fette di pane raffermo, fontina, brodo, cannella e noce moscata) come dolce pere sciroppate servite con crema di cioccolato e panna montata e una tazzina di caffè mandolà (aroma caffè dall'aroma molto robusto) alle mandorle tritate accompagnato da tegole ( tipici pasticcini secchi)

Veneto: la regione è molto legata alla figura di Santa Lucia in onore della quale vengono organizzate diverse manifestazioni che culminano con i tradizionali “banchéti de Santa Lussia”, in piazza Bra a Verona. Lo scenario della festa è reso ancora più suggestivo dalla bianca stella cometa posta sul punto più alto dell'Arena, vero simbolo del Natale a Verona.
Infine, un'altra tradizione natalizia tipica del Veneto sono i mercatini allestiti nella laguna di Venezia dove è immancabile l'angolo di assaggio del vin brulé.

Nel menu natalizio veneto non può mancare:
Soppressa all’aceto, ravioli in brodo di cappone, lesso di cappone o lesso di manzo "al cren" (salsa di rafano) con contorno di purè di patate e insalata di radicchio rosso e come dolci il pandoro e i buonissimi torroni di mandorle.





Il Natale valdostano è all'insegna della tradizione, che trascorre tra eventi religiosi e animazioni, concerti e manifestazioni dell'artigianato. Ai piedi del Monte Bianco i simboli della festa si rifanno alla cultura e ai valori tipici della gente di montagna: ospitalità, amicizia, semplicità e gusto della tradizione, permettendo ai visitatori di trascorrere in un clima sereno il periodo natalizio. In ogni via si trovano artigiani e artisti che presentano le loro creazioni, tra cui sculture, opere di intaglio, pittura su ceramica, patchwork, addobbi natalizi, composizioni di fiori secchi e candele.
La musica sacra, popolare o tipicamente natalizia risuona in numerose località.
In tutte le parrocchie della regione il Natale è celebrato con la Messa di mezzanotte. La consuetudine vuole che al termine della funzione vengano distribuiti dolci, panettone, cioccolata calda e vin brulé. Tipica è poi, in numerose località, l'usanza di allestire un presepe vivente, spesso animato dai bambini, mentre gli adulti rappresenteranno le attività del passato per le vie dei borghi, offrendo bevande e spuntini ai visitatori.
Chi vorrà provare l' ebbrezza di passeggiare a cavallo o in carrozza nel cuore dei borghi valdostani e i bambini potranno incontrare Babbo Natale sulle piste da sci.
Sulle tavole valdostane a Natale non possono mancare:
Mocetta in crostini al miele;
Lardo con Castagne cotte e caramellate con miele;
Crostini con Fonduta e Tartufo;
Zuppa alla Valpellinentze (con cavolo, verza, fette di pane raffermo, fontina, brodo, cannella e noce moscata);
Salsiccia con Patate;
Carbonata Valdostana con Polenta (sottili striscie di carne macerate nel vino rosso con aromi).
Come dolce Pere a sciroppo servite con crema di cioccolato e panna montata (pere cotte con zucchero, vaniglia, chiodi di garofano, acqua e vino rosso, ridotte a sciroppo);
Caffè Mandolà molto robusto alle mandorle tritate, con le tegole (pasticcini secchi).
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14046

Piemonte: il Natale in Piemonte viene spesso celebrato attraverso sacre rappresentazioni, presepi scultorei e viventi. Tra le tante manifestazioni quella dei Pastour (i pastori in piemontese), messa in scena dell'adorazione popolare del bambino Gesù, è la più nota e diffusa in tutta la regione. Personaggio tipico è "Gelindo", che nella notte di Natale guida i pastori verso la chiesa dove i figuranti porgeranno le loro offerte al Salvatore.

Nel menu natalizio piemontese non può mancare:
Insalata di carne cruda all'albese, peperoni in bagna cauda (salsa a base di olio, aglio e acciughe),
acciughe al verde, flan del cardo, tortino al porro, agnolotti al plin con sugo d'arrosto, risotto con radicchio o al barolo, arrosto di cappone, misto di bollito con salse, carote e patate al forno e
come dolci: torta gianduia e zabaione, torrone d'Alba.





Il Natale in Piemonte viene spesso celebrato attraverso sacre rappresentazioni, presepi scultorei, che per l'occasione vengono esposti al pubblico e presepi viventi.
I Pastour, i Pastori, è la messa in scena dell'adorazione popolare del Bambino Gesù, diffusa in tutto il Piemonte. Personaggio tipico è "Gelindo", che nella notte di Natale guida i pastori verso la chiesa dove i figuranti porgeranno le loro offerte al Salvatore. Recitata in dialetto alessandrino, tratta della storia di poveri pastori alessandrini che vanno ad adorare Gesù Bambino: una rappresentazione che mescola il sacro e il profano, con frequenti riferimenti satirici alla realtà contemporanea, scherzi e battute dei protagonisti.Tradizionale del Piemonte è anche il vischio, che cresce spontaneo in molte aree ed è simbolo di buon augurio sotto le feste natalizie.
Sulle tavole piemontesi a Natale non possono mancare:
Insalata di carne cruda all'albese;
Peperoni in bagna cauda (salsa a base di olio, aglio e acciughe);
Acciughe al verde;
Flan del cardo;
Tortino al porro;
Agnolotti al plin, con sugo d'arrosto;
Risotto con radicchio o al barolo;
Arrosto di cappone;
Misto di bollito con salse, carote e patate al forno;
Come dolci: torta gianduia e zabaione e torrone d'Alba.
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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14047

La Liguria è una delle regioni che mantiene viva la tradizione del ceppo di Natale. Anticamente a Genova, il ceppo natalizio veniva offerto al Doge dalle genti della montagna in una pittoresca cerimonia pubblica chiamata col bellissimo nome di confuoco; il Doge poi, ricevuto il dono, versava sul tronco del vino e dei confetti tra la gioia dei presenti.
Oggi la tradizione è portata avanti nelle singole case ma presepi, mercatini e fuochi d'artificio ricreano parzialmente il rito della cerimonia pubblica. Oltre a spettacoli, messe di mezzanotte e brindisi in piazza, non possono mancare i consueti concerti natalizi: dal 20 al 24 la musica si fa per strada, con tanto di Babbo Natale che distribuisce doni.
Una tradizione sicuramente più recente è quella dei mercatini di Natale, che si affiancano alle più tradizionali fiere nostrane e rappresentano un appuntamento con prodotti artigianali, gastronomia, spettacoli.
Una vera e propria peculiarità del levante resta invece quella del Natale subacqueo, che accomuna La Spezia, Porto Venere, Lerici e Tellaro con processioni in acqua, spettacoli pirotecnici e giochi di luce, nonché la nascita del Bambino adagiato in una conchiglia. A seguire, spuntino ristoratore a base di latte e castagne.
Sulle tavole liguri a Natale non possono mancare:
Maccheroni in brodo;
Ravioli alla genovese (con ripieno di vitello, animelle, uova, erbe, pangrattato e parmigiano);
Stecchi fritti (spiedini di rigaglie di pollo con funghi freschi, besciamella e parmigiano);
Cappone lesso;
Salcicce e spinaci; Faraona al forno con carciofi;
Come dolce: il pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti essenza di fiori d’arancio i pinoli pistacchi semi di finocchio latte e marsala), canditi, torrone, uva, fichi secchi e noci innaffiati da un buon Rossese di Dolceaqua.



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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14048

Il Veneto, come altre località limitrofe, per il periodo Natalizio si arricchisce di bancarelle e mercatini.
Intorno alla ricorrenza di Santa Lucia, che risale addirittura al Medioevo, vi sono varie manifestazioni che culminano con i tradizionali banchéti de Santa Lussia, in piazza Bra a Verona.
Lo scenario è reso ancora più suggestivo dalla bianca stella cometa d’acciaio che esce dall’Arena, ormai acquisita come simbolo del Natale a Verona. Alcuni giorni prima e dopo questa festa, puoi passeggiare tra i banchetti di questo mercatino e assistere a spettacoli improvvisati di venditori, assaggiare mille golosità provenienti da diverse regioni d’Italia, o acquistare piccoli giocattoli.
A Venezia invece tornano i mercatini di Natale in Laguna, che con i numerosi eventi che faranno da sfondo a tutta la manifestazione, diventeranno un vero e proprio luogo d’incontro e di recupero della tradizione.
Per i buongustai ovviamente non mancherà il “Campiello dei golosi”: uno stand con prelibatezze gastronomiche da tutta Italia. Anche Cortina D'Ampezzo si addobba per le feste: nei numerosi mercatini troverete in vendita presepi di legno, composizioni di fiori secchi, addobbi per l'albero e per la casa, candele fatte a mano, arredi e tessuti natalizi e molte altre cose originali. Immancabile l’angolo di ritrovo con vin brulé e biscotti caldi.

Sulle tavole venete a Natale non possono mancare:
Soppressa all’aceto;
Ravioli in brodo di cappone;
Lesso di cappone o lesso di manzo "al cren" (salsa di rafano) con contorno di Purè di patate e insalata di radicchio rosso;
Come dolci il pandoro, i torroni di mandorle ed i biscotti secchi accompagnati dal Recioto (un ottimo vino dolce).



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Calendario dell'Avvento 2012 12 years 4 months ago #14049

In Emilia Romagna il Natale è per tradizione l’albero decorato e il presepe, con i Re Magi che partono di lontano e seguendo una stella cometa di giorno in giorno si avvicinano alla grotta col Gesù bambino, con il loro carico di doni. Arriveranno per l’Epifania, il 6 gennaio quando anche i bambini, in ricordo di quell’antico omaggio, riceveranno dolci e regalini.
Da città a città cambiano i nomi e gli eventi di contorno ma la sostanza e le date sono le stesse: a Bologna troviamo la Fiera di Natale e la Fiera di Santa Lucia, a Ravenna e Rimini i Mercatini di Natale, a Piacenza i mercatini Farnesiani, a Ferrara il Mercato di Natale, a Forlì e a Cesena la Fiera di Natale, e poi ancora tanti e tanti altri mercatini di Natale in tutta la regione. In ogni città la piazza principale e le vie del paese si animano di saltimbanchi e giocolieri con un variopinto mercato di prodotti tipici tra cui spicca il torrone artigianale e sono tanti i presepi, artistici, viventi, meccanici che decorano le chiese o le piazze.
Sulle tavole dell’Emilia Romagna a Natale non possono mancare:
Soppressa all’aceto;
Coppa piacentina;
Tortellini (ripieni di prosciutto, mortadella di Bologna, Parmigiano, maiale e uova) in brodo di cappone;
Bollito misto (cappone o gallina, manzo, cotechino di Modena) con fagioli, puré e mostarda;
Formaggio di fossa con la Saba (mosto cotto e aromi naturali);
Come dolce il Panone di Natale di Bologna ( a base di farina, mostarda di mele cotogne, miele, cacao, cioccolata fondente e fichi secchi).
Come vini il Pignoletto dei Colli bolognesi e il Sangiovese.
Le paste ripiene in Romagna, Toscana, Marche e Umbria si chiamano i cappelletti.
In Romagna ne esistono due versioni: una povera (o "di magro") ripiena di ricotta e di un altro formaggio tenero (il "bazzotto") ed una grassa a base di carne, da servire rigorosamente con brodo di gallina vecchia o cappone, e poco manzo magro. A Bologna ci sono i tortellini, che sono più piccoli e che ricordano un ombelico; si dice che quando un bolognese mangia i tortellini in brodo rimanga zitto fintanto che non ha finito.



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